Le mie letture: I draghi del crepuscolo d'autunno, di Margaret Weis (Trilogia di Dragonlance, #1)

I draghi del crepuscolo d'autunno (Dragonlance: le cronache di Dragonlance, #1)I draghi del crepuscolo d'autunno di Margaret Weis
My rating: 3 of 5 stars

Dopo il ritorno dei draghi di Takhisis, gli abitanti del mondo di Krynn disperano di poter trovare la pace, ma anche nell'oscurità delle tenebre brilla l'esile bagliore della fiamma della speranza. Un pugno di eroi stringe un'alleanza per sconfiggere i draghi malvagi: la Regina delle Tenebre, cavalieri, barbari, gnomi, elfi intraprendono dunque la perigliosa ricerca della leggendaria Dragonlance. Riusciranno nell'impresa?

☕☕☕

Sarà che ho letto questo libro negli intervalli tra una tachipirina e l'altra e quindi non ero molto lucida o forse che in questo periodo non sono molto in vena di fantasy, fatto sta che non me lo sono goduto in pieno. Devo dire che la storia è molto bella e alcuni personaggi mi sono piaciuti moltissimo (soprattutto il mago Raistlin, il kender Tass e il mago pazzo Fizban), però...non so, non mi ha coinvolta al 100% come invece mi succede di solito con saghe di questo genere. Ripeto, forse è colpa mia che non ero nella condizione migliore, e con 38 di febbre probabilmente non mi sarebbe piaciuto nemmeno "Il Signore degli Anelli", però non mi ha stregata. Forse può sembrare sciocco ma mi ha delusa moltissimo la mappa: piccola, non definita...brutta, brutta! E in una saga fantasy la mappa è essenziale. Comunque non voglio lasciarmi influenzare da questa prima impressione e andrò avanti a leggere tutta la trilogia.

Iniziato il: 29 dicembre 2010
Terminato il: 31 dicembre 2010




Le mie letture: L'isola dei segreti, di Scarlett Thomas

L'isola dei segretiL'isola dei segreti di Scarlett Thomas
My rating: 4 of 5 stars

Si può amare e contemporaneamente odiare profondamente un autore? Nel caso di Scarlett Thomas la risposta è sicuramente si! La amo perchè è geniale, i suoi libri sono avvincenti e mi prendono talmente tanto che, come nel caso de "L'isola dei segreti", li divoro in alcune ore. E poi mi butta lì un finale che...ma andiamo con ordine: ci vengono presentati sei personaggi, tre ragazzi e tre ragazzi, tutti piuttosto allo sbando. I sei rispondono ad un annuncio di lavoro nel quale si cercano "giovani menti brillanti" (da qui il titolo inglese) per un progetto non meglio specificato. Dopo un brevissimo colloquio ed un caffè si ritrovano tutti inspiegabilmente su un'isola deserta, sulla quale vi sono solo una casa, una pala eolica che la rifornisce di energia elettrica e dei pannelli solari. Inizialmente terrorizzati i ragazzi sembrano abituarsi alla casa e alla loro condizione di solitudine, pur non smettendo mai di farsi domande sul perchè si trovino lì, chi ce li abbia trasportati e in che modo, e soprattutto che intenzioni abbia.

Come in un incrocio tra Lost e il Grande Fratello, i ragazzi iniziano a conoscersi, a parlare tra loro anche dei loro segreti più imbarazzanti (mi è piaciuta un sacco la sequenza di "obbligo o verità") e si creano le prime simpatie "di coppia". Un giorno, i ragazzi scoprono finalmente il motivo per cui si trovano lì...ed è una trovata fantastica, che sconvolge l'ordine degli eventi che chiunque si sarebbe aspettato. Ed è a questo punto, che la Thomas mi mette questo finale che...giuro, se l'avessi avuta tra le mani l'avrei strangolata, mi ha lasciato con talmente tanto amaro in bocca che mi verrebbe voglia di non leggere più i suoi libri, per ripicca. Solo che so già che non riuscirei!

Iniziato il: 28 dicembre 2010
Terminato il: 29 dicembre 2010

Le mie letture: Io e te, di Niccolò Ammaniti

Io e teIo e te di Niccolò Ammaniti
My rating: 3 of 5 stars

Nel caso di "Io e te" non parliamo di un romanzo, bensì di un racconto (Wikipedia lo classifica diversamente ma io non sono d'accordo). Io non amo particolarmente i racconti perchè in poche pagine faccio estremamente fatica ad immedesimarmi e solitamente me li dimentico nel giro di poco tempo, purtroppo, anche quando mi piacciono. E questo mi è piaciuto. Il protagonista è Lorenzo, un quattordicenne con una serie di problemi relazionali che un giorno racconta alla madre di essere stato invitato dagli amici in settimana bianca. La donna è talmente felice del fatto che finalmente suo figlio sia riuscito a legare con altri ragazzi che Lorenzo non ha il coraggio di confessarle di aver inventato tutto per un motivo che anch'egli non sa spiegare. Decide così di rifugiarsi per una settimana nella cantina del suo palazzo con una scorta di cibo in scatola e coca cola, libri e playstation. Tutto procede bene fino all'inaspettato arrivo di Olivia, la sua sorellastra. La ragazza lo costringe a concederle ospitalità ed è proprio la convivenza forzata con lei ad aiutare Lorenzo, a far sbloccare quel meccanismo inceppato dentro di lui che gli impediva di relazionarsi in maniera "normale" con gli altri. Ho apprezzato la capacità di Ammaniti di descrivere il disagio di Lorenzo, il suo tentativo di mimetizzarsi all'interno della società per nascondersi, la sua apatia. Peccato, quindi, che sia stato solo un racconto di poco più di cento pagine, probabilmente l'avrei apprezzato di più se fosse stato più approfondito.

Iniziato il: 28 dicembre 2010
Terminato il: 28 dicembre 2010

Le mie letture: Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie/Attraverso lo specchio, di Lewis Carroll

Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie - Attraverso lo SpecchioLe Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie - Attraverso lo Specchio di Lewis Carroll
My rating: 5 of 5 stars

Non mi stancherò mai di leggere questo libro; la mia ennesima rilettura è partita dopo aver visto il film di Tim Burton, in quanto dovevo accertarmi di alcuni particolari che non ricordavo, come ad esempio la Regina Bianca svampita (in effetti si, lo è) e il Ciciarampa, che nella mia edizione è tradotto "Ciarlestrone". Dei due racconti ho sempre preferito il secondo, probabilmente per la sua particolare struttura a partita di scacchi, durante la quale il pedone Alice deve diventare Regina e poi fare Scacco Matto al re rosso, anche se la parte che mi ha sempre affascinata in maniera particolare si trova in "Alice nel Paese delle Meraviglie", quando la bambina cade nella tana di coniglio e si trova nel corridoio pieno di porte. Anche nel cartone animato Disney quel momento ha sempre avuto un impatto particolare su di me, addirittura da mandare indietro la cassetta e riguardare più volte di fila la stessa scena. Non so davvero spiegarne il motivo.

Per affrontare la lettura di "Alice" è indispensabile avere un'edizione con delle belle note lunghe, che riportino le traduzioni di tutte le poesie e le spiegazione degli innumerevoli giochi di parole disseminati nel testo, altrimenti non si capisce una mazza, dato che anche con tutta la buona volontà del mondo un traduttore non potrebbe mai renderli in italiano. Meglio ancora sarebbe avere un'edizione con il testo a fronte, che però io non sono mai riuscita a trovare: così ho rimediato con una in inglese e una in italiano. In ogni caso fortunatamente su internet ci sono moltissimi siti che ripropongono gratuitamente il testo in lingua originale con tanto di illustrazioni, che nel caso di "Alice" sono parte integrante del testo, non soltanto perchè Carrol ne parla direttamente all'interno del libro, ma perchè alcune scelte nella trama sono state effettuate proprio su consiglio di Tenniel, l'illustratore originale al quale Carrol stesso si è affidato.

In ogni caso, durante la lettura il mio pensiero costante è stato uno solo: quanto avrei voluto essere anche io una delle bambine inglesi della seconda medtà dell'800 che per la prima volta hanno letto questo meraviglioso libro, capendo immediatamente (perchè appartenenti alla loro vita di tutti i giorni) le storpiature di Carroll delle canzoncine e poesie che erano obbligate a studiare a scuola, i giochi di parole e tutte le altre piccole follie che l'autore ha inserito nel racconto.

Iniziato il: 15 dicembre 2010
Terminato il: 26 dicembre 2010

Le mie letture: Augh, Stella Cadente!, di Ursula Wölfel

Augh, Stella Cadente!Augh, Stella Cadente! di Ursula Wölfel
My rating: 3 of 5 stars

Non ho impiegato davvero quasi una settimana a finire questo mini-libriccino, è solo che durante questi giorni, mi ci sono messa solo un paio di volte la sera prima di andare a dormire. Fa parte dei libri che da bambina non sono riuscita a leggere e che, per qualche motivo (che assolutamente non ricordo) mi aveva incuriosita : racconta la storia di un piccolo indiano con tanta voglia di crescere che un giorno decide di partire per andare a parlare con "l'uomo bianco", ovvero il responsabile della scomparsa dei bufali dalle praterie che è causa della fame della sua tribù, e spiegargli quanto quegli animali siano importanti per il suo popolo. Un'avventura per bambini, che fa però riflettere (almeno ad un adulto) su quanto a queste popolazioni, come a tante altre nella storia, sia stato tolto tutto, compresa la libertà di decidere come vivere la propria esistenza.

Iniziato il: 9 dicembre 2010
Terminato il: 14 dicembre 2010

Le mie letture: Legacy, by Cayla Kluver (Legacy, #1)

LegacyLegacy by Cayla Kluver
My rating: 4 of 5 stars

Per la serie "se non è una saga non ci provo gusto", ecco l'ennesimo primo libro: in questo caso già si sa che i sequel dovrebbero essere solo due, ma non si sa mai a cosa può portare un eventuale successo editoriale. Come molte altre volte è capitato, la mia scelta ammetto sia dovuta per l'80% alla copertina e per il restante 20% alla trama che mi pareva interessante; meno male, invece, che non mi sono accorta dell'età della scruittrice, altrimenti mi sarei sicuramente persa un libro che ho letteralmente divorato. La ragazza, infatti, ha 18 anni adesso, ma evidentemente quando ha iniziato a scrivere il libro ne avrà presumibilmente avuti 16 o 17...forse anche meno.

La storia è ambientata nel reame di Hytanica di ispirazione medievale anche se, come in tutti i fantasy, tempo e spazio sono assolutamente indefiniti. La protagonista è la principessa ereditaria, Alera, una ragazza affascinante e curiosa che si trova di fronte allo storico dilemma di tutte le principesse: sposarsi per amore, o per il bene del regno? Il suo sgradito pretendente è il bellissimo Steldor, figlio del capitano dell'esercito e favorito di suo padre come successore al trono. Il ragazzo è davvero insopportabile, ma è un personaggio molto interessante e anche divertente (certo, non dal punto di vista di Alera) ed è l'unico che corrisponda ai criteri decisi dal re per diventare il nuovo sovrano. Un altro personaggio che mi ha incuriosito moltissimo è London, la guardia del corpo di Alera, che nel corso del racconto viene coinvolto in episodi poco chiari che probabilmente verranno spiegati nei libri successivi.

Purtroppo per lei, Alera non può far valere le sue volontà in quanto nel regno di Hytanica la decisione del re, in quanto uomo, è indiscutibile. Nonostante nel corso del racconto venga sottolineato più volte che secondo la cultura di Hytanica la donna sia completamente sottomessa alla volontà dell'uomo, che può disporre di lei a sua discrezione, la ragazza sembra molto libera: viene coinvolta negli affari di stato, le guardie parlano con lei spiegandole ciò che accade a palazzo, non viene allontanata se scoperta ad origliare cose che non dovrebbe sentire, ecc...

La situazione di relativa tranquillità viene sconvolta dall'arrivo di Narian, un ragazzo Hytanico cresciuto dai cokyriani (il popolo da sempre nemico degli hytanici) in seguito ad alcuni eventi risalenti alla guerra tra i due regni. Narian, con il suo atteggiamento misterioso e il grande interesse e rispetto che mostra per Alera, seduce la ragazza che, ancora di più, si convince che l'unica sua possibilità di essere felice sia di non sposare Steldor.

Naturalmente tutto, per prima una leggenda sul destino di Hytanica, impedisce ai due di frequentarsi e questo primo libro termina in un momento talmente "clou" che avrei avuto voglia di iniziare subito il sequel...purtroppo non è ancora stato pubblicato, nè in italiano, nè in inglese!!! =C sigh! Non posso nemmeno soddisfare la mia curiosità anticipando la lettura con la versione originale!

Iniziato il: 6 dicembre 2010
Terminato il: 8 dicembre 2010

Le mie letture: Nonno Tano, di Roberta Grazzani

Nonno Tano (Italian Edition)Nonno Tano di Roberta Grazzani
My rating: 4 of 5 stars

Prosegue il mio viaggio nei ricordi d'infanzia con la collana del Battello a Vapore e questa volta ho incontrato Nonno Tano. Il libro racconta della vacanza estiva di Sara, Paolo ed Elisa, che partono per la prima volta senza i loro genitori per trascorrere l'estate a casa dei "nonni di Sicilia": Nonno Tano e Nonna Cettina.

Le giornate insieme ai nonni sono piene di avventure, dal bagno al largo ai cuccioli di dalmata, dalla ricerca dell'occhio del pesce (episodio divertentissimo) all'incontro con i delfini. Il bello del libro sta proprio in queste piccole avventure che tutti i bambini desiderano vivere durante le loro vacanze.

Iniziato il: 5 dicembre 2010
Terminato il: 6 dicembre 2010

Le mie letture: Barriera per conigli, di Doris Pilkington

Barriera per conigliBarriera per conigli di Doris Pilkington
My rating: 5 of 5 stars

Un libro davvero toccante, che racconta la vera storia di tre ragazzine aborigene dell'Australia strappate alle loro famiglie e spedite in un centro di rieducazione appositamente creato per trasformare i bambini indigeni in domestici al servizio dei bianchi. La loro fuga ha dell'incredibile perchè è durata più di due mesi attraverso il bush australiano, inseguite da coloro che volevano riportarle nella loro prigione, e senza potersi fidare dell'aiuto di nessuno. Emozionante il momento in cui le tre bambine vedono finalmente, dopo giorni di cammino, la barriera per conigli, che diventa un simbolo di speranza. Un libro per riflettere ancora una volta (perchè non basta mai) sulle atrocità compiute dall'uomo nella sua storia e magari fare un passo in più verso la possibilità che tutto ciò non si ripeta mai più.

Iniziato il: 11 ottobre 2010
Terminato il: 13 ottobre 2010

Le mie letture: Nata con il secolo, di Rona Jaffe

The Road TakenNata con il secolo di Rona Jaffe
My rating: 1 of 5 stars

E io che, quando ho letto il titolo e la trama sul retro di copertina mi sono detta: "wow! questo libro deve essere favoloso"! Menomale che l'ho preso tra le superofferte dell'Auchan a 1 euro perchè non mi sarei perdonata una spesa maggiore. In sé l'idea avrebbe avuto ottime prospettive se fosse comparsa nella testa di una persona di talento, ma la Jaffe ha semplicemente creato un libro-trama: per essere più chiara significa che si è ideata una trama, l'ha allungata con qualche dialogo e ci ha aggiunto dei riferimenti storici presi pari-pari da un testo probabilmente delle scuole medie. Non c'è sentimento, non c'è emozione: i personaggi sono sfigatissimi, soffrono un sacco ma è impossibile soffrire con loro perchè la narrazione ha lo stesso phatos di un manuale di storia.

La lettura scorre molto velocemente, talmente velocemente che ho letto circa i 2/3 del libro in un pomeriggio di febbre...il problema è che di essa mi è rimasto poco o nulla. Peccato.

Iniziato il: 11 ottobre 2010
Terminato il: 13 ottobre 2010

Le mie letture: Tre uomini in barca, di Jerome K. Jerome

Tre uomini in barca (per tacer del cane)Tre uomini in barca di Jerome K. Jerome
My rating: 5 of 5 stars

Erano anni che non leggevo un libro così divertente, e giuro che non sto esagerando! Tre uomini in barca è esilarante e poetico allo stesso tempo...forse mi devo correggere perchè non ho mai letto un libro in grado di evocare prima delle dolcissime immagini dei miei paesaggi preferiti, quelli dell'Inghilterra dell'Ottocento, e poi piazzare all'improvviso una scenetta che sembra rubata ad uno sketch di Zelig (ed è dire molto, considerando che questo libro è stato scritto un secolo abbondante prima delle battute dei nostri comici attuali). Geniale è l'unico aggettivo che in questo momento mi viene in mente, ho riso come non mai.

Iniziato il: 3 ottobre 2010
Terminato il: 10 ottobre 2010

Le mie letture: Geopolitica dell'acqua, di Margherita Ciervo

Geopolitica dell'acquaGeopolitica dell'acqua di Margherita Ciervo
My rating: 4 of 5 stars
L'acqua è alla base della vita del pianeta. E', dunque, un bene comune o un bene economico? L'acqua è la risorsa più abbondante sul nostro pianeta, eppure è sempre più scarsa. Perchè? Qual'è la relazione fra scarsità, sistema produttivo e stili di vita? Esiste una connessione tra la mancanza di accesso all'acqua potabile di circa un quarto della popolazione mondiale e il controllo delle fonti e dei servizi idrici da parte delle multinazionali? Quali sono le ragioni e gli effetti della privatizzazione? Quali le responsabilità dei governi? E' un caso che i conflitti idrici aumentino in maniera esponenziale e che il nuovo millennio si sia aperto con la guerra dell'acqua di Cochabamba? Nel rispondere a queste domande, il libro si propone di fornire spunti di riflessione, esplorando anche i luoghi della resistenza alla mercificazione dell'acqua.
(retro di copertina)
Libro estremamente interessante e ben scritto su un argomento che ha catturato la mia attenzione negli ultimi tempi: il linguaggio utilizzato e gli argomenti spiegati dall'autrice sono accessibili a tutti e ho apprezzato il tentativo di essere il più neutrale possibile sul tema. Naturalmente questo libro rappresenta l'argomentazione di un punto di vista ben definito (e che io condivido pienamente), ma ciò che ho riconosciuto come positivo è che la Ciervo non cerca in alcun modo di convincere il lettore ad aderire alle sue idee, ma presenta una serie di fatti a sostegno della sua tesi insieme alle argomentazioni di chi non la pensa come lei. Mi piacerebbe comunque approfondire l'argomento cercando qualche altro libro simile.

Iniziato il: 5 settembre 2010
Terminato il: 15 settembre 2010

Le mie letture: The Time Traveller's Wife, di Audrey Niffenegger

The Time Traveler's WifeThe Time Traveler's Wife by Audrey Niffenegger
My rating: 3 of 5 stars

Sono andata un po' a rilento con questo libro, perchè nonostante fosse ben scritto e originale, l'ho trovato inutilmente troppo lungo: molti capitoli avrebbero tranquillamente potuto essere tagliati e questo avrebbe probabilmente reso la lettura più scorrevole.

Nonostante il titolo, in realtà il protagonista del libro non è la moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo, bensì il marito, ovvero proprio l'uomo che viaggia nel tempo. Non mi ha affatto infastidita, come invece ho letto in alcune recensioni, la palese assurdità della malattia genetica di Henry: dopotutto è un romanzo di fantasia e il bello sta proprio nel fatto che in un libro del genere posso anche immergermi in una storia totalmente assurda. Mi è piaciuta molto l'idea di "spezzettare" la trama attraverso i vari episodi degli incontri di Clare e Henry nel passato (di Clare) e della loro vita nel presente e, nonostante la malinconia del finale, la scena conclusiva è stata davvero molto, molto dolce e azzeccata. Mi dispiace non dare le 4 stelle che si sarebbe meritato pienamente se avesse avuto un centinaio di pagine in meno (o abbastanza cose da raccontare per giustificarle tutte e 529) in ogni caso devo procurarmi il film, perchè se fatto bene, deve essere veramente molto bello. Ah, la copertina è perfetta.

Iniziato il: 23 luglio 2010
Terminato il: 25 agosto 2010

Alias - St.02

Titolo originale: Alias
Ideatore: J.J. Abrams

Personaggi principali: Jennifer Garner (Sydney Bristow), Ron Rifkin (Arvin Sloane), Michael Vartan (Michael Vaughn), Bradley Cooper (Will Tippin), Merrin Dungey (Francie Calfo), Carl Lumbly (Marcus Dixon), Kevin Weisman (Marshall Flinkman), Victor Garber (Jack Bristow), David Anders (Julian Sark), Lena Olin (Irina Derevko).

Trasmesso in Italia: 2003
Valutazione: ★★★★★

Come nella prima stagione, ogni puntata è frenetica ed è con il fiato sospeso che accompagnamo Sydney nelle sue missioni al limite del possibile. Quello che sicuramente si ama in Sydney è il suo essere normale, nonostante tutte le cose surreali che fa, e il fatto che lo spettatore di immedesima in lei e vive con lei tutti i dolori che, a causa del suo lavoro, è costretta a sopportare.

La seconda stagione si mantiene sullo stesso livello della prima, con l'aggiunta di due personaggi incredibili: Irina Derevko e Julian Sark...quest'ultimo mi piace da morire ed ha una splendida faccia da schiaffi. Entrambi hanno un ruolo fondamentale, e porteranno un bel po' di scompiglio.

Ovviamente non può mancare il plot twist finale al cardiopalma, che ti obbliga a proseguire immediatamente con la terza stagione.

Alias - St.01

Titolo originale: Alias
Ideatore: J.J. Abrams

Personaggi principali: Jennifer Garner (Sydney Bristow), Ron Rifkin (Arvin Sloane), Michael Vartan (Michael Vaughn), Bradley Cooper (Will Tippin), Merrin Dungey (Francie Calfo), Carl Lumbly (Marcus Dixon), Kevin Weisman (Marshall Flinkman), Victor Garber (Jack Bristow).

Trasmesso in Italia: 2003
Valutazione: ★★★★★

La prima stagione è fantastica, strepitosa, immensa: Sydney Bristow lavora per l'SD-6, una branca segreta della CIA che le vieta di comunicare a chiunque la verità sul proprio lavoro. Quando il fidanzato Danny le chiede di sposarlo, Sydney si sente però in dovere di essere sincera con l'uomo con cui condividerà il resto della vita e rivela al ragazzo la sua attività di spia. Da lì prende il via una serie di eventi che sconvolgeranno la vita di Sydney.

Tutta la vicenda ruota intorno alla figura ed ai lavori di Milo Rambaldi, un artista e profeta rinascimentale, le cui opere tecnologicamente avanzatissime sono di grande interesse per i terroristi di tutto il mondo.

I personaggi preferiti di questa serie sono... no, non ci sono personaggi preferiti, perchè lo sarebbero tutti: Sydney è favolosa (coraggiosa, bellissima, dolce, sincera, leale e chi più ne ha più ne metta), Vaughn è un gran figo e Wise, il suo collega, mi sta simpaticissimo (mi piace anche il personaggio interpretato dallo stesso attore in "Heroes"). Anche i colleghi all'SD-6 sono grandi: Dixon è il migliore ma anche Marshall con le sue fissazioni...anche Jack è un bellissimo personaggio; inizialmente molto freddo nei confronti della figlia, piano piano riesce ad instaurare con lei un rapporto affettuoso anche se sempre costellato da litigi per le sue azioni un po' enigmatiche e eticamente discutibili. In questa serie sono presenti anche Will (forse in assoluto il mio personaggio maschile preferito) e Arvin Sloane, bravissimo a farsi odiare follemente mentre cerca di raggiungere i suoi scopi.

Le mie letture: In the Company of Cheerful Ladies, di Alexander McCall Smith (The No.1 Ladies' Detective Agency, #6)

In the Company of Cheerful Ladies (No. 1 Ladies' Detective Agency, #6)In the Company of Cheerful Ladies di Alexander McCall Smith
My rating: 4 of 5 stars

Fin dalle prime pagine, questo è il più bello ed intrigante tra tutti i libri letti fino ad ora di questa serie: l'episodio, infatti, è pieno di novità che comprendono un mistero piuttosto intrigante (chi si è intrufolato in casa di Mma Ramotswe?), la pazzia amorosa di uno degli assistenti (che si mette in un bel pasticcio), l'introduzione di due nuovi personaggi che sicuramente rimarranno presenti anche nei prossimi libri, dato che il loro ruolo è molto importante, e infine la comparsa di una persona che non avrei mai immaginato di conoscere. L'incontro con questo personaggio permette di vedere un lato di Mma Ramotswe che ancora non conosciamo, ovvero la giovane ragazza timorosa del passato. Un colpo di scena finale, però, libera Precious da tutte le sue paure, tanto da permetterle di tornare ad essere la donna forte che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno.

Iniziato il: 16 luglio 2010
Terminato il: 22 luglio 2010

Le mie letture: The Full Cupboard of Life, di Alexander McCall Smith (The No.1 Ladies Detective Agency Serie, #5)

The Full Cupboard of Life (No. 1 Ladies' Detective Agency, #5)The Full Cupboard of Life di Alexander McCall Smith
My rating: 4 of 5 stars

Avevo voglia di tornare in Botswana con Mma Ramotswe, credo che mi mancheranno davvero tanto le atmosfere di questi libri quando avrò terminato la saga. In questo episodio ci viene permesso di conoscere meglio Mr J.L.B. Matekoni: una gran parte del libro, infatti, è narrata dal suo punto di vista ed è stata una bella novità. Ho provato una gran simpatia per questo personaggio perchè è davvero una brava persona, forse fin troppo, tanto che una donna esperta come Mma Potokwani, la direttrice dell'orfanotrofio, riesce senza problemi a fargli fare tutto quello che vuole. L'aspetto che mi intenerisce di più è che ogni volta che Mma Potokwani gli "chiede" qualcosa, i suoi pensieri gli dicono di farsi valere e tenerle testa, ma in realtà dalla bocca gli escono tutt'altre parole. Povero!!

Il caso di Mma Ramotswe è stato piuttosto carino, anche se avrei preferito un'indagine un po' più articolata; da questo punto di vista, però, non mi aspetto più nulla, perchè ormai ho capito che il vero intento di McCall Smith è quello di far parlare i propri personaggi e delinearne il carattere a seconda delle situazioni in cui si trovano. L'unica parte che fino ad ora non è mai stata approfondita è stata quella riguardante i bambini: resto in attesa di un cambio di rotta, considerando soprattutto la svolta che subisce (finalmente) la vita familiare di Mma Ramotswe e Mr J.L.B. Matekoni.

Iniziato il: 9 luglio 2010
Terminato il: 15 luglio 2010

Serie TV: Scrubs, St. 02

Titolo originale: Scrubs
Ideatore: Bill Lawrence

Personaggi principali: Zach Braff (J.D.), Sarah Chalke (Elliot), Donald Faison (Turk), Judy Reyes (Carla), John C. McGinley (Dr. Cox), Ken Jenkins (Dott. Kelso), Neil Flynn (Inserviente).
Personaggi secondari: Christa Miller (Jordan), Aloma Wright (Laverne), Robert Maschio (Todd), Sam Lloyd (Ted), Johnny Kastl (Dough), Charles Chun (Dr. Wen).
Guest Stars: Amy Smart (Jamie Moyer, La Bella Sposina del Coma ), Heather Locklear (Julie Keaton, rappresentante farmaceutica), Michael McDonald (paziente Mike Davis), Tom Cavanagh (Dan Dorian, fratello di J.D.), John Ritter (Sam Dorian, padre di J.D), Dick Van Dyke (Dr. Doug Townshend), D.L. Hughley (Kevin Turk, fratello di Turk), Jay Mohr (Dr. Peter Fisher), Ryan Reynold (Spence, amico di J.D. e Turk).

Trasmesso in Italia: 2003
Valutazione: ★★★★★

Anche questa seconda serie non mi ha delusa: vi è l'introduzione di nuovi personaggi (favoloso il fratello di J.D.) e tutta una serie di nuovi eventi: Turk chiede a Carla di sposarlo, il Dott. Cox riprende la sua relazione con Jordan ed Elliot si mette con un infermiere del Sacro Cuore. Per il resto, la vita in ospedale è sempre quella: le ramanzine del Dott. Cox, le malefiche trovate del Dott. Kelso, i dispetti dell'Inserviente...se tutti gli ospedali fossero così anche nella realtò, giuro che avrei fatto medicina!!

Devo fare una rettifica al mio commento sulla prima serie: il personaggio meno simpatico è solo Carla (in realtà la adoro, ma mi rendo conto di quanto sia petulante e nella vita reale probabilmente non l'avrei sopportata) perchè Elliot è meravigliosa con tutte le sue isterie e le sue storie autobiografiche che regolarmente si concludono con un suicidio!

Serie TV: Scrubs, St.01

Titolo originale: Scrubs
Ideatore: Bill Lawrence

Personaggi principali: Zach Braff (J.D.), Sarah Chalke (Elliot), Donald Faison (Turk), Judy Reyes (Carla), John C. McGinley (Dr. Cox), Ken Jenkins (Dott. Kelso).
Personaggi secondari: Neil Flynn (Inserviente), Christa Miller (Jordan), Aloma Wright (Laverne), Robert Maschio (Todd), Sam Lloyd (Ted), Johnny Kastl (Dough), Charles Chun (Dr. Wen).
Guest Stars: Brendan Fraser (Ben), Scott Foley (Sean), John Ritter (Sam Dorian, padre di J.D.), Michael McDonald (paziente Mike Davis), Sean Hayes (Nick).

Trasmesso in Italia: 2003
Valutazione: ★★★★★ (posso metterne di più??)

Il telefilm più divertente che esista sulla faccia della terra!!!!!! Rido dall'inizio alla fine di ogni episodio e non so davvero chi sia il mio preferito tra il Dr. Cox e l'Inserviente. Meravigliosi sono anche gli excursus mentali di J.D., che si immagina le cose più allucinanti nei momenti meno opportuni, e le frecciatine malefiche tra il Dr. Cox e l'ex moglie Jordan o il Dr. Kelso. Mi ha fatto un ottima impressione Brendan Fraser nei panni di Ben, fratello di Jordan: è simpaticissimo!

I due personaggi meno divertenti sono probabilmente Carla e Elliot, anche se la scena in cui Elliot saluta Sean fuori dalla macchina, lui parte e a lei rimane incastrato lo zaino nella portiera della macchina (proprio mentre Carla ha appena finito di dire che insieme sembrano meno imbranati) mi ha fatto venire i crampi allo stomaco dalle risate; in ogni caso loro sono la spalla, creano delle situazioni nelle quali J.D. o il Dott. Cox (nella maggior parte dei casi l'"imbeccata" è per loro) possono fare una battuta. Altri due personaggi non principali che mi fanno impazzire sono l'avvocato sfigato Ted (povero! mi fa una tenerezza!!) e il chirurgo/ninfomane Todd, che non si capisce davvero come abbia fatto a diventare chirurgo..."dai il cinque al Todd!"....ahahahah!!

In generale, comunque, gli attori sono tutti strepitosi, non so come facciano a fare tutte quelle espressioni: hanno una mimica eccezionale, Elliot poi fa delle facce assurde!!

Le mie letture: L'uomo che sussurra ai cani, di Graeme Sims

L'uomo che sussurra ai cani. Come educare il tuo cane usando il suo stesso linguaggioL'uomo che sussurra ai cani. Come educare il tuo cane usando il suo stesso linguaggio di Graeme Sims
My rating: 3 of 5 stars

Interessante anche se forse poco approfondito: è molto bello che Sims racconti le vicende dei propri cani allontanandosi dalla forma noiosa del saggio e facendolo assomigliare di più ad una serie di racconti inframezzati da consigli. Quello che mi chiedo è se tutti i cani apprendano con la velocità e la facilità che sembra trasparire dalle sue parole: in realtà, quello che appare leggendo il libro è che i cani del signor Sims siano dei geni. Faccio un esempio: in un capitolo si parla di un cane restituitogli da un padrone che lo riteneva troppo aggressivo. Appena incontrato il cane, Sims l'ha portato con sè in un campo, si è seduto e l'ha lasciato libero di girare senza nè guinzaglio, nè museruola. Dopo qulche giro il cane ha iniziato ad annusarlo e...puff...magia, è tornato un cane coccolone. Non lo so, non mi convince molto se devo proprio essere sincera. Oltretutto, come per quanto riguarda la pedagogia, ci sono talmente tante teorie e metodi diversi che ormai non si capisce più nulla e se uno dovesse seguirli tutti farebbe un gran pasticcio. Io credo che basti un po' di buon senso, senza doversi mettere a ringhiare e inarcare la schiena con il cane per parlare il suo stesso linguaggio: dopotutto nei secoli l'uomo è sempre stato compagno del cane e viceversa, e mi pare che il rapporto si sia mantenuto anche senza stare a farsi troppe seghe mentali, tenendo però bene in testa che il cane non è un bambino e bisogna per forza di cose adottare delle tecniche specifiche per farsi capire da lui.

Iniziato il: 3 giugno 2010
Terminato il: 9 giugno 2010

Le mie letture: Vacanze all'Isola dei Gabbiani, di Astrid Lindgren

Vacanze all'isola dei gabbianiVacanze all'isola dei gabbiani by Astrid Lindgren
My rating: 5 of 5 stars

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Ecco un libro che mi è tanto dispiaciuto finire. So che sentirò la mancanza di tutti i personaggi: della dolce Karin, del buffo Melker, del tenero Pelle, della furba Melina, della piccola Stina, degli avventurosi Johan, Niklas, Teddy e Freddy e dei loro buffi animali (soprattutto Nostromo). Mi mancherà molto anche l'atmosfera di serenità che si respira in questo libro, la natura viva come non mai anche in un clima così rigido, e la Vecchia Falegnameria, alla quale anche io come i Melkerson mi sono affezionata.
Questo è il motivo per cui all'età di 25 anni continuo imperterrita ad amare i libri per ragazzi: perchè sono gli unici che riescono davvero a comunicare serenità e che ti fanno capire che non è necessario avere tante cose per essere felici, basta un po' di fantasia e l'affetto delle persone a te care.


CAPITOLI 1-5
Questo libro mi piace moltissimo e in tutti i suoi aspetti: adoro l'atmosfera di tranquillità che mi pervade completamente e mentre leggo mi sembra di sentire l'aria fresca, il rumore delle onde e i richiami dei gabbiani. Ogni personaggio è adorabile nelle sue caratteristiche, anche se il mio preferito in assoluto è Melker: non sono riuscita a fare a meno di ridere mentre me lo immaginavo (nel capitolo 5) tuffarsi eroicamente in acqua per salvare suo figlio che non stava assolutamente annegando.
Amo le parti prese dal diario di Karin, le trovo molto poetiche e molto tenere, perchè sono pervase dall'amore assoluto che questa ragazza prova per suo padre e per i suoi fratelli, nonostante lei si sia completamente annullata per loro e sia stata costretta a crescere troppo velocemente.
Melina è favolosa: sicuramente è un personaggio piuttosto irreale (un po' troppo "saggia"), però mi piace da impazzire e, per il momento, la preferisco a Stina. Mi sono immaginata la sua faccina da furbacchiona quando dice: "E' successo tutto da solo!" dopo che lei e Pelle si sono completamente lavati alla festa di Mezza Estate.
Quello che mi piace di questo libro è che si tratta del racconto sereno delle avventure che possono accadere a qualsiasi bambino in vacanza! Io che ho sempre trascorso le mie estati in camper (quindi "all'avventura", non ferma in campeggio), avrei avuto tante di quelle cose buffe da raccontare se solo mi fossi messa a scrivere un diario, e sono certa che ogni bambino in estate viva delle avventure bellissime e divertentissime (ma a volte anche un po' pericolose) che poi si concludono con una risata a casa tra le persone che gli vogliono bene.

CAPITOLI 6-11
Arriva l'inverno sull'Isola dei Gabbiani, ma il freddo e la neve non disturbano certo le avventure dei Melkerson e dei loro amici che danno davvero il meglio di sé in questa seconda parte. Finalmente Karin sembra aver trovato il suo principe: come sono stata contenta per lei e che risate mi sono fatta quando Melina e Stina hanno cercato di farlo ritornare un ranocchio!! =D La povera Melina, poi, mi ha fatto una gran tenerezza quando si pensa che Nostromo, il suo "cagnone pulcioso", debba essere soppresso: poverina, si sente in colpa per essersi fatta assorbire completamente dalle cure alla piccola foca Mosè e aver di conseguenza considerato poco in suo amato San Bernardo (ma chi non si sarebbe distratto se avesse avuto un cucciolo di foca a cui badare? Nella vita certe occasioni capitano una volta sola!). Anche Pelle riceve una bruttissima sorpresa quando il suo coniglietto fugge dalla gabbia chiusa male venendo mangiato dalla volpe e purtroppo si prepara anche un'altra bruttissima scoperta per i tre bambini, dato che Vestermann ha ormai scoperto il nascondiglio della piccola foca e ha tutta l'intenzione di venderla. Sicuramente tutto si risolverà per il meglio, però sono curiosa di sapere in che modo e soprattutto ho una gran voglia di conoscere il finale della storia tra Karin e Petter (è vero che il libro l'ho già letto, ma me lo ricordo poco, quindi sarà una sorpresa!)

CAPITOLI 12-14
Ieri sera sono arrivata alla fine di questa favolosa storia: i poveri Melkerson non riescono proprio a passare la primavera senza intoppi e fino all'ultimo, tutto sembra contro di loro. Quando infatti il problema Vestermann viene risolto e Pelle libera Mosè, non c'è il tempo di far passare qualche settimana che subito piomba un nuovo problema tra capo e collo: la proprietaria della Vecchia Falegnameria (non che la moglie del falegname) vuole vendere la proprietà e l'acquirente è un grasso riccone con una figlia estremamante antipatica e snob (e alla quale Nostromo dà una bella lezione).
Come sempre, però, Pelle e Melina rivelano segrete abilità che solo i bambini riescono a possedere e (grazie anche a quel pizzico di fortuna che nella vita non guasta mai) finalmente, dopo tanto pianto e disperazione, la Vecchia Falegnameria entra in loro possesso per promettere infinite, spendide estati all'Isola dei Gabbiani.
Al contrario di quello che mi aspettavo, la storia tra Karin e il suo principe non subisce nuove evoluzioni ma, per ciò che viene detto negli ultimi capitoli del libro, si può immaginare un proseguimento felice.

Iniziato il: 24 maggio 2010
Terminato il: 08 giugno 2010

Le mie letture: Il segreto del parco incantato, di Fernando Lalana

Il segreto del parco incantatoIl segreto del parco incantato di Fernando Lalana
My rating: 4 of 5 stars

Alle elementari, la mia insegnante di italiano aveva adottato questo metodo per farci leggere durante l'anno e non far spendere ai nostri genitori un capitale: assegnava ad ognuno di noi un libro della collana del Battello a Vapore che più si addiceva alla nostra età e dopo che ciascuno l'aveva letto, metteva tutti i libri sulla cattedra e ognuno sceglieva quello che preferiva leggere per il giro successivo. Purtroppo però, l'anno era troppo breve per far si che tutti leggessero tutti i libri e "Il segreto del parco incantato" è uno di quelli che ho sempre desiderato leggere ma che non sono mai riuscita ad accaparrarmi: lo volevano tutti!!

Questo graziosissimo libro racconta la magica estate di Ernesto, costretto in città dai brutti voti presi a scuola, e Carmen, una sua compagna di classe che non gli sta eccessivamente simpatica. I due bambini incontrano nel parco la fata Rufina e la aiutano nel suo compito di portare la felicità agli uomini.

Bellissimo l'episodio degli autobus di gommapiuma (quanto mi piacerebbe provarli) e la trovata per i regali dei Re Magi: peccato davvero non averlo letto a 7 anni, sono certa che mi sarebbe piaciuto da impazzire, esattamente come a tutti i miei compagni.

Iniziato il: 7 giugno 2010
Terminato il: 7 giugno 2010

Le mie letture: Cara Susi, Caro Paul, di Christine Nöstlinger

Cara Susi, caro PaulCara Susi, caro Paul di Christine Nöstlinger
My rating: 3 of 5 stars

Che bello tornare piccoli con le lettere di Susi e Paul, due grandi amici che vengono separati dal trasferimento della famiglia di Paul in un'altra città a causa del lavoro del padre, un veterinario. Le loro lettere sono così tenere, piene del desiderio di sentirsi vicini anche quando fisicamente non lo sono più. Mi hanno molto intenerita le lettere "di fila" che chiedono i motivi dei ritardi nelle risposte, il disegno di Susi che raffigura Paula, nuova amica di Paul, come una bimbetta cicciona in groppa ad un cavallo (la gelosia dei bimbi si manifesta in forme inaspettate) e i "ti penso sempre". Mi ha invece fatto ridere il disegno di Paul raffigurante i superstiti dopo la battaglia a suon i pugni con Franzi. Che maschiacci!! =)

Iniziato il: 06 giugno 2010
Terminato il: 06 giugno 2010

Le mie letture: Furto a scuola, di Christine Nöstlinger

Furto a scuolaFurto a scuola di Christine Nöstlinger
My rating: 4 of 5 stars

La mia collezione di libri del Battello a Vapore si amplia con un'autrice che ho amato moltissimo (e che ancora mi entusiasma) ma della quale non ho letto proprio tutto, tutto, tutto e "Furto a scuola" è proprio uno di quei titoli che, a suo tempo, mi erano sfuggiti. La storia è molto carina e appassionante: è bello seguire i progressi dell'indagine del Pensatore e dei suoi amici nel tentativo di dimostrare l'innocenza del Barone ma ancora più interessanti sono gli spunti di riflessione che l'autrice distribuisce nel libro sulla facilità con la quale si tende a giudicare le persone solo in base ai pregiudizi. Non sono solo i compagni del Barone a cadere in questo errore, ma anche gli amici più stretti che si convincono della colpevolezza di un altro compagno solo a causa dell'antipatia che provano nei suoi confronti.

Ho apprezzato molto anche le riflessioni finali del libro, dopo la scoperta del vero ladro, a proposito dell'"imparare a voler bene": è un concetto sul quale ho sempre riflettutto anche io, fin da bambina perchè mi è capitato di avere a che fare con questo dilemma: ci sono persone che per qualche motivo non ci piacciono "a pelle" e che, anche se sappiamo avrebbero bisogno di un amico, non riusciamo proprio a prendere in simpatia. Dopotutto il "voler bene" è un sentimeno assolutamente astratto ed inspiegabile. Ci si può impegnare a rispettare quella tal persona, a difenderla se viene presa di mira dalle battutte degli altri, ma è impossibile costringersi a volergli bene se il sentimento non è sincero e non arriva dal cuore.

Iniziato il: 5 giugno 2010
Terminato il: 6 giugno 2010

Le mie letture: Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, di Mark Haddon

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotteLo strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Mark Haddon
My rating: 4 of 5 stars

Premessa: non sono in grado di parlare di questo libro senza fare spoiler, quindi la recensione che segue ne è piena. Però almeno non dico chi ha ammazzato il cane.

Diverso da quello che mi aspettavo: credevo di trovarmi davanti ad un libro che, nonostante il protagonista della storia fosse un bambino affetto da sindrome di Asperger, risultasse comunque abbastanza leggero, invece mi sono scontrata con una malattia di cui non sapevo assolutamente nulla e sulla quale voglio leggere altro. Sicuramente la parte che mi ha più colpita è stata tutta quella successiva alla scoperta del colpevole: il fatto che questo bambino riesca a controllare le sue paure per raggiungere la casa della madre in un'altra città e contemporaneamente la sua incapacità di cogliere la sostanziale differenza tra sua madre e suo padre, la prima che è scappata, il secondo che ha affrontato i problemi ed ha cresciuto, in mezzo a mille difficoltà, il proprio figlio.

Proprio i genitori di Christopher sono stati un grosso punto di riflessione: si può giudicare una madre che si rende conto di non essere in grado di affrontare la malattia del proprio figlio e decide di allontanarsi da lui? E il padre di Christopher ha davvero sbagliato a raccontare al figlio che la madre fosse morta, quando questo non corrisponde a verità? Non saprei dare una risposta a nessuna delle due domande, perchè ogni volta che provo a dire "si" o "no", mi viene in mente un "però" che smonta tutto il ragionamento e, in fin dei conti, credo che le uniche persone che possano dare un parere in merito siano coloro che hanno vissuto questa esperienza.

Ho trovato su wikipedia un breve elenco di libri sull'argomento, che mi piacerebbe leggere prima o poi e che lascio qui come spunto:
Il mondo, quello vero - Francisco Stork
La solitudine dei numeri primi - Paolo Giordano
Nato in un giorno azzurro - D. Tammet
Guardami negli occhi - John Elder Robinson

Iniziato il: 26 maggio 2010
Terminato il: 31 maggio 2010

Le mie letture: Lacrime di cristallo, di Elena Kedros (Le ragazze dell'Olimpo, #1)

Lacrime di cristallo (Ragazze dell'Olimpo #1)Lacrime di cristallo di Elena Kedros
My rating: 1 of 5 stars

Io lo sapevo!! Già dalla copertina, quando ho visto le tre ragazzine disegnate in stile Witch ho pensato che molto probabilmente sarebbe stata una scemata spaventosa, ma purtroppo gli sconti sui libri mi annebbiano il cervello e non sono riuscita a resistere, mannaggia a me!

Il vero problema è che ormai, esattamente come esiste la tv spazzatura, il cinema spazzatura e la musica spazzatura, esiste anche la letteratura spazzatura, quella fatta solo ed escusivamente per tirar su un po' di soldi senza badare minimamente a quello che si scrive. Ho letto tantissimi libri per ragazzi nella mia vita, è un genere che adoro, e anche in Italia ci sono e ci sono stati grandiosi scrittori per ragazzi (Pitzorno, Calvino, Rodari, Collodi per citarne solo quattro ma ce ne sono molti altri) che hanno scritto delle storie magiche e meravigliose che rispettano e stimolano l'intelligenza e la fantasia dei loro lettori. La scrittrice di questo "libro" fa invece parte di quella estesa categoria di persone che credono che i bambini/ragazzi siano dei poveri deficienti ai quali si possono rifilare storie senza capo nè coda, senza coerenza e per le quali non è stato fatto il minimo sforzo, a patto che abbiano elementi di magia o di irrealtà.

L'idea di base è forse l'unica nota positiva, ma il fatto che io abbia una buona idea per un libro non significa che sia in grado di scriverlo. Luce, Sid e Hoon sono tre ragazze che scoprono improvvisamente di essere dee e di avere dei poteri particolari: senza porsi alcuna domanda, senza farsi venire alcun dubbio esistenziale su come diavolo possa essere possibile, le tre ragazze accettano con gioia questa rivelazione e iniziano ad utilizzare i propri poteri per semplificare la vita all'autrice. Ad esempio: Hoon/Atena, dea della saggezza, ha dei misteriosi "click" nel cervello (questa è la favolosa descrizione fatta dall'autrice: dei "click"...vabè, sorvoliamo...) che le permettono di sapere cose che lei in realtà non conosce; e così, viaa!!!, si scatenano le rivelazioni, perchè ogni volta che una delle compagne ha un dubbio del tipo: «Ma chissà come mai siamo arrivate sulla Terra?», lei ha il suo "click" e magicamente realizza che loro sono sulla Terra per il tal motivo...ma ddaiii!!! Oppure Luce/Afrodite risolve qualsiasi impedimento o domanda scomoda di amici e genitori sbattendo le ciglia e ordinando al malcapitato di fare esattamente quello che lei ordina (che nella maggior parte dei casi è: «Non fare domande» - così l'autrice deve inventare meno cose, aggiungo io).

Non so se continuerò a leggere la trilogia: garantisco che la bambina che è in me si sente profondamente offesa.

Iniziato il: 09 maggio 2010
Terminato il: 24 maggio 2010

Le mie letture: Veracruz, di Valerio Evangelisti (Ciclo dei Pirati, #2)

VeracruzVeracruz diValerio Evangelisti
My rating: 4 of 5 stars

Due su due, per me, significano successo: Evangelisti mi piace davvero tanto! La sua scrittura è cruda ma estremamente efficace, ti fa vivere in prima persona tutto ciò che racconta e mi è risultato molto difficile smettere di leggere: la curiosità di sapere come sarebbe andata a finire era davvero troppa. Nonostante ciò, questa è stata una delle poche volte in cui non mi sono affezionata a nessun personaggio in particolare: magari non sono riuscita ad identificarmi in nessuno oppure i protagonisti erano tutti troppo spietati perchè io potessi provare pena per la loro sorte, fatto sta che posso solo dire di essere rimasta colpita dalle figure del capitano De Grammont e del capitano Lorencillo, entrambi estremamente carismatici ma diversi; cupo uno, amante della buffonaggine l'altro, anche se crudeli nello stesso modo.

Altra figura che non mi ha lasciato affatto indifferente, al contrario del protagonista per il quale non ho mai provato nè disprezzo nè simpatia ma solo la più totale indifferenza (ma non lo considero un aspetto negativo: spesso all'interno di un romanzo sono utili anche i personaggi che sembrano esattamente il contrario), è stata quella di Gabriela Junot Vergara. Ho letto un'intervista Evangelisti nella quale lo scrittore, parlando delle donne del romanzo dice che "ama rappresentare figure femminili all'apparenza convenzionali ma che in realtà non lo sono affatto. In Veracruz entrambe le figure femminili, Gabriela e Claire, sembrano stereotipi (la seduzione e la sofferenza), ma entrambe resistono a modo loro al tentativo di sottometterle". Ecco, queste sono le parole perfette per descrivere la sensazione che ho provato arrivata alla conclusione del romanzo.

Sul sito ufficiale di Evangelisti ho trovato una sezione molto interessante di recensioni dei suoi romanzi, tra cui molte anche a proposito di Veracruz. Il link è questo e consiglio davvero di leggerlo: mi ha fatto anche capire come i due romanzi (Veracruz e Tortuga) siano collegati. No, non sono rimbecillita, è che ad essere sincera, Tortuga non me lo ricordavo più e non avevo proprio realizzato!! In ogni caso prima dell'uscita di Carthagena, l'ultimo capitolo, lo rileggerò per rinfrescarmi la memoria (sperando, nel frattempo, di non essermi dimenticata anche Veracruz!! ah ah ah).
...E ora salpiamo, Fratelli della Filibusta!! Yoh, ho!!

Iniziato il: 10 maggio 2010
Terminato il: 20 maggio 2010

Film: From Paris With Love

Titolo originale:
From Paris with Love
Regista: Pierre Morel
Anno: 2010
Genere: Azione
Cast: John Travolta, Jonathan Rhys Meyer, Kasia Smutniak, Richard Durden
Visto il: 8 maggio 2010
Valutazione: ★★★★
Trama: Il giovane agente dei servizi segreti impiegato presso l'ambasciata americana in Francia, James Reece, ha sempre avuto tutto dalla vita, ma il suo unico desiderio è sempre stato quello di avere un incarico importante. Quando finalmente gli viene assegnata una missione pericolosa, sgominare un'imponente organizzazione criminale che traffica droga a Parigi, si ritrova però a dover collaborare con Charlie Wax, un confusionario agente americano dal grilletto facile. Il tumultuoso Charlie metterà a soqquadro non solo Parigi, tra sparatorie e inseguimenti a tutta velocità lungo i boulevard, ma anche la vita sentimentale di Reece e della sua fidanzata Carolina.
(da movieplayer.it)

"Figata!" è il primo commento che mi è venuto in mente quando hanno iniziato a scorrere i titoli di coda sullo schermo: e pensare che se non fosse stato per un amico che ci ha quasi costretti ad andare mi sarei persa il John Travolta più tamarro del mondo!! Nonostante dopo circa 20 minuti di film avessi già capito il colpo di scena, mi sono goduta al 100% le sparatorie, gli inseguimenti, le battute e anche le sbruffonate (come la scena di Charlie Wax/John Travolta seduto fuori dal finestrino della macchina in corsa in autostrada con in mano un bazooka o qualcosa del genere...fantastico).

Il protagonista della storia è James/Jonathan Rhys-Meyers (lo stupendo Enrico VIII nella serie TV "I Tudors"), un agente segreto il cui impiego più rischioso, prima di incontrare Wax, era disporre microspie e che non vede l'ora di avere incarichi importanti. Tutto ciò che desidera gli cade inaspettatamente addosso con l'arrivo di Charlie: forse è un po' troppo per James che rimane sconvolto dai metodi poco ortodossi del suo compagno. Belle le scene della sparatoria nella sartoria cinese (mi ha fatto impazzire quando, dopo l'ultima uccisione, Charlie annusa la canna della pistola fumante che prima aveva descritto come "meglio di un sigaro cubano") e quella nel "covo" dei pakistani, quando Wax sale per primo le scale e ad intervalli regolari butta giù morti dalla tromba. Quanto amo le trashate!!

Le mie letture: The Kalahari Typing School for Man di Alexander McCall Smith (The No. 1 Ladies Detective Agency, #4)

The Kalahari Typing School for Men (No. 1 Ladies' Detective Agency, #4)The Kalahari Typing School for Men by Alexander McCall Smith
My rating: 4 of 5 stars

Ormai vado come un treno con la saga di Mma Ramotswe e quando finisco un libro non vedo l'ora di passare a quello successivo per sapere cosa succederà. 

Se "Morality for beautiful girls" era stato leggermente al di sotto delle aspettative, questa nuova avventura si è confermata coinvolgente come le precedenti, probabilmente anche grazie a tutta una serie di eventi che scombussolano la vita di Mma Ramotswe e degli altri personaggi: l'avvenimento sicuramente più sensazionale è la relazione di Mma Makutsi con uno degli allievi della "Kalahari Typing School for Man", la scuola di dattilografia per soli uomini che decide di creare per riuscire a guadagnare un po' di denaro extra. Tutta una serie di indizi disseminati nel testo, facevano sospettare che ci fosse qualcosa che non andava, e infatti le cose non vanno proprio come si sarebbe sperato.

Proprio questo avvenimento inatteso mi ha fatto rendere conto di quanto mi sia affezionata ai personaggi creati da McCall Smith: sto davvero empatizzando con loro, e se gli accade qualcosa di spiacevole, ci rimango malissimo. Questo nonostante un difetto che sto iniziando a notare, ovvero che spesso sembra che l'autore voglia chiudere i libri senza troppe difficoltà, e quindi avvenimenti che scombussolano la vita dei protagonisti si risolvono spesso molto frettolosamente. Caro Alexander McCall Smith, io continuerò a leggere le avventure della tua Mma Ramotswe perché mi sta estremamente simpatica, ma un minimo di sforzo in più mi piacerebbe vederlo...

Per una volta, invece, in questo episodio è stato interessante il caso dell'uomo che, trovatosi di fronte alla morte, decide di farsi aiutare da Mma Ramotswe per rintracciare le persone con cui si è comportato male durante la sua vita: anche qui come sempre non ci sono grandi misteri da risolvere, ma è un bello spunto per fare la conoscenza di personaggi molto particolari, come Mma Boko e Mma Tsolamosese.

Iniziato il: 29 aprile 2010
Terminato il: 7 maggio 2010

Film: Iron Man 2

Titolo originale: Iron Man 2
Regista: Jon Favreau
Anno: 2010
Genere: Azione
Cast: Robert Downey Jr., Don Cheadle, Gwyneth Paltrow, Mickey Rourke, Scarlett Johansson, Samuel L. Jackson
Visto il: 2 maggio 2010
Valutazione: ★★★
Trama: Ora che il mondo sa che Iron Man altri non è che l'industriale miliardario Tony Stark (Robert Downey Jr.), questi cerca di perfezionare il costume di Iron Man, rilanciando la stravagante Fiera Mondiale Stark Expo, organizzata da suo padre, che presenta una serie di innovazioni tecnologiche rivolte al bene dell'umanità. Mentre il governo statunitense insiste affinché Tony consegni la rivoluzionaria arma ai militari, Ivan Vanko (Mickey Rourke), un oscuro personaggio legato al passato della famiglia Stark, si fa avanti per distruggere Tony con una nuova arma devastante, ispirata alla tecnologia Stark. Contrastato da tutti e tormentato dai demoni interiori, Tony dovrà fare appello a tutti i suoi alleati – vecchi e nuovi – per poter affrontare le forze che minacciano di distruggere l'umanità intera.

Non avendo visto il primo non avevo ben chiari alcuni passaggi del film però devo dire che non mi ha eccessivamente entusiasmata: probabilmente sono l'unica persona al mondo alla quale non piace Robert Downey Jr. nel ruolo di supereroe mascherato e anche la storia, per quanto sia indubbiamente meglio di tutti gli Spiderman (ma cosa non è meglio di Spiderman?), non mi ha colpita più di tanto. Non c'è storia: il più super dei supereroi, nella mia classifica, resta sempre e comunque Batman, sia come personaggio fumettoso, sia nelle rivisitazioni cinematografiche, "Il cavaliere oscuro" sopra a tutte, forse anche grazie al Joker più inquietante e realistico.

Non c'è un personaggio che mi abbia particolarmente colpita: forse Scarlett Johansson per l'assoluta inutilità (eh, eh...che cattiva, però secondo me la storia poteva filare perfettamente anche senza la sua tutina aderente) anche se Mickey Rourke nel ruolo del cattivone ubriaco e tatuato non mi è dispiaciuto.

Sicuramente belli gli effetti speciali (che a me piacciono tanto) e il ritmo del film che non mi ha annoiata per niente. Non mi sentirei comunque di dargli più di tre stelline.
«Ho privatizzato la pace con successo!»
(Tony Stark)

Le mie letture: Morality for Beautiful Girls, di Alexander McCall Smith (The No. 1 Ladies Detective Agency, #3)

Morality for Beautiful Girls (No. 1 Ladies' Detective Agency, #3)Morality for Beautiful Girls di Alexander McCall Smith
My rating: 4 of 5 stars

Eccoci qui con il terzo capitolo della saga di Mma Ramotswe: ritroviamo la coppia di promessi sposi nella stessa situazione in cui li avevamo lasciati nel volume precedente, ovvero alle prese con la loro nuova vita familiare. La novità è che l'agenzia investigativa è al collasso economico e Mma Ramotswe è costretta ad accettare una soluzione di emergenza. 

Quando sembra che la situazione si sia minimamente riassestata compare un nuovo problema: Mr JLB Matekoni diventa improvvistamente svogliato, perde interesse nella sua officina e non si reca mai al lavoro passando le sue giornate in casa su una poltrona a fissare nel vuoto, lasciando l'officina praticamente abbandonata a se stessa.

Siccome Mma Ramotswe non è in grado di occuparsi contemporaneamente sia dell'officina che dell'agenzia, oltre alla casa e ai bambini, decide di affidarsi completamente alle capacità della sua assistente, Mma Makutsi, che si dimostra estremamente in gamba.

Questo terzo episodio della saga è stato leggermente meno entusiasmante dei precedenti, probabilmente perchè ero molto curiosa di vedere come si sarebbe evoluta la situazione familiare, mentre McCall Smith ha interrotto il procedere della storia personale della famiglia concentrandosi maggiormente sulle due attività lavorative e soprattutto sulla figura di Mma Makutsi che è davvero una grande e degnissima assistente di Mma Ramotswe. 

Mi ha lasciata un po' perplessa il fatto che non sia stata per niente conclusa la storia del bambino con cui per di più iniziava il racconto: viene presentata la situazione ma Mma Ramotswe è troppo presa dalla sua vita familiare e dal caso che deve risolvere per l'agenzia per potergli prestare la dovuta attenzione, così il tutto viene liquidato con un semplice "probabilmente è uno di quei rarissimi casi in cui un bambino è stato allevato da un animale: in questi casi è meglio non farsi domande perchè non servrebbe, e accettare la situazione così com'è". Ma come??? Magari non ho capito bene io, in questo caso se qualcuno l'ha letto me lo faccia sapere, però mi sembrava abbastanza chiaro.

E adesso, sotto con "The Kalahari Typing School for Men"...

Iniziato il: 21 aprile 2010
Terminato il: 28 aprile 2010

Le mie letture: Tears of the Giraffe, di Alexander McCall Smith (The No.1 Ladies' Detective Agency, #2)

Tears of the Giraffe (No. 1 Ladies' Detective Agency, #2)Tears of the Giraffe di Alexander McCall Smith
My rating: 4 of 5 stars

Sono tornata da quella che si conferma la mia detective preferita: Precious Ramotswe. In questa nuova avventura troviamo Mma Ramotswe alle soglie del fidanzamento con il meccanico JLB Matekoni. Mentre Mma Ramotswe è alle prese con il complicato caso di un ragazzo americano scomparso e con il desiderio della sua segretaria di diventare anche lei una detective, Mr. JLB Matekoni si ritrova a fare la prima scelta all'insaputa della futura moglie. Non è una scelta banale, ma una decisione cambierà per sempre il corso di entrambe le loro vite.

Siccome non vedo l'ora di vedere come andrà avanti la storia ho già iniziato a leggere il libro successivo, "Morality for Beautuful Girls", tradotto in italiano "Morale e Belle Ragazze" (o almeno mi pare): mi sono incredibilmente affezionata a tutti i personaggi, e sono soprattutto curiosa di vedere come sarà la vita familiare. 

Le indagini di Precious sono sempre molto "all'acqua di rose" e questo mi piace moltissimo, perchè mi dà proprio l'impressione che siano solamente uno spunto per far emergere il suo carattere e la sua personalità, che sono molto forti e dominano tutto il romanzo. In realtà ciò che mi affascina è che attraverso le vicende dei vari personaggi, mi sto avvicinando ad un paese che, se è come viene raccontato, è estremamente affascinante...mi sa che dovrò prendere in considerazione un bel viaggio in Botswana.

Iniziato il: 18 aprile 2010
Terminato il: 20 aprile 2010

Film: Weekend di cinema

Questo weekend ci siamo davvero scatenati e, in un guizzo di follia, abbiamo recuperato tutto il cinema perso nell'ultimo periodo in due giorni.

  

In realtà il secondo non era previsto: la domenica siamo saliti in macchina con l'intento di vedere "Scontro tra Titani" in 3D ma purtroppo erano rimaste solo le prime quattro file e col piffero che mi vedo un film così in quarta fila! Così abbiamo optato per "E' complicato" che rientrava già nell'elenco di film che ci sarebbe piaciuto vedere.

Entrambi i film mi sono piaciuti, ovviamente sono due generi completamente diversi!! "Green Zone" è un film d'azione ambientato durante la guerra in Iraq: Matt Demon è Roy Miller, un soldato delle forze speciali con il compito di trovare le famose armi di distruzione di massa che dovevano trovarsi nascoste nel paese. Dopo che ogni missione nei luoghi individuati dall'intelligence si conclude con un nulla di fatto, Miller inizia a nutrire forti dubbi sull'esistenza di queste armi e comincia ad indagare sulle fonti dell'intelligence aiutato dal capo dell'ufficio della CIA a Baghdad, Martin Brown.

"E' complicato", invece, è una commedia romantica che ha come protagonista Maryl Streep nei panni di Jane, donna divorziata, che improvvisamente riprende la relazione con il suo ex marito (Alec Baldwin) risposatosi con una ragazza giovane e affascinante e diventando così la sua amante. Nel frattempo, nella sua vita entra Alan (Steve Martin), l'architetto incaricato di ampliare la sua già gigantesca e favolosa villona a Santa Barbara, che si innamora di lei. Fantastica la scena dello spinello e le uscite di Baldwin. Lei la amo!

Le mie letture: The Forgotten Garden, di Kate Morton

The Forgotten GardenThe Forgotten Garden di Kate Morton
My rating: 5 of 5 stars

Ho iniziato a leggere questo libro con altissime aspettative: lo paragonavano a "La Tredicesima Storia" di Diane Setterfield, libro che mi ha letteralmente stregata e ho pensato che non potevo assolutamente perdermelo. Ieri sera ho girato l'ultima pagina e mi sono sentita terribilmente triste: non avrei più letto di Nell, di Cassandra, ma soprattutto di Eliza! Una bellissima storia, il paragone con il libro della Setterfield è perfettamente azzeccato. Purtroppo non è ancora stato tradotto in italiano, anche se ci sono buone probabilità, dato che di un'altro libro di Kate Morton esiste invece una traduzione (fast forward: è stato tradotto! Si trova con il titolo "Il giardino dei segreti").

La protagonista della storia è Nell, che il giorno del suo ventunesimo compleanno scopre che quella che ha sempre considerato la sua famiglia l'ha in realtà adottata quando a soli quattro anni è stata trovata da sola sul molo del porto di Maryborough, in Australia. Molti anni dopo questa scoperta, alla morte del padre Nell rientra in possesso dell'unico oggetto che aveva con sé durante il viaggio: una valigia contenente dei vestiti, pochi soldi e un libro di fiabe. E' proprio da questo libro che inizia il viaggio che porterà Nell in Cornovaglia alla ricerca delle sue origini, e dopo la sua morte, anche la nipote Cassandra, che riuscirà finalmente a svelare il mistero delle origini della nonna riportando alla luce i segreti della famiglia Mountrachet.

L'aspetto che più mi ha entusiasmata del libro è stato il fatto che non è assolutamente prevedibile, probabilmente anche grazie al continuo cambio di punti di vista tra le varie epoche: si viaggia infatti tra il punto di vista di vari personaggi agli inizi del 1900, quello di Nell intorno al 1970 e quello di Cassandra nel 2005. Questo permette all'autrice di lasciare aperte moltissime piste di interpretazione che girano intorno alla vera soluzione del mistero, il quale si riesce a ricostruire però solo alla fine...e lascia davvero di stucco!!

Il personaggio a cui mi sono particolarmente affezionata è la povera Eliza, che soffre per tutta la vita nonostante le dovrebbe spettare tutt'altro. La più odiosa è ovviamente quella vipera di Adeline Mountrachet per la quale speravo in una fine misera e dolorosa (ma non aggiungo altro per evitare spoiler).

Iniziato il: 30 marzo 2010
Terminato il: 18 aprile 2010

Le mie letture: Zia Mame, di Patrick Dennis

Zia MameZia Mame di Patrick Dennis
My rating: 2 of 5 stars

Ho letto questo libro quasi sempre sull'autobus che mi porta da casa all'ufficio e viceversa e credo di aver fatto la mia bella figura da scema ridacchiando da sola per buona parte del tempo. Nonostante questo, la mia impressione complessiva sul romanzo non è positiva come questa premessa farebbe sembrare.

Zia Mame non è la voce narrante del libro, ma ne è la protagonista indiscussa dal momento esatto in cui appare per la prima volta di fronte al suo terrorizzatissimo nipote Patrick in tenuta da geisha, all'interno di una casa in perfetto stile giapponese. Il suo carattere è chiarissimo da subito: è completamente pazza e talmente ricca da poterselo abbondantemente permettere, è eccentrica, energica, frizzante e molto, molto ingenua. Passa da un'idea balzana all'altra, è anticonformista, e molto colta. Nonostante l'obiettivo sia puntato costantemente su di lei che, esattamente come nella sua vita, riesce ad essere al centro dell'attenzione del lettore per tutto il libro, Patrick è una spalla perfetta, soprattutto nel momento in cui inizia a crescere e riesce a tenerle testa.

Devo ammettere che in alcuni momenti il comportamento di Mame mi ha dato piuttosto sui nervi: troppo ingenua e troppo svampita (a volte il dubbio che fosse davvero stupida si faceva strada prepotentemente), fossi stata in Patrick le avrei mollato due ceffoni per farla tornare in sè. Alla fine però, quella è la caratteristica che la rende un personaggio divertente e originale, ed è anche il motivo per cui tante persone trovano questo libro esilarante. Nel complesso è stata una lettura simpatica, ma l'insofferenza per la protagonista mi ha dominata troppe volte per poterlo definire davvero piacevole.

Iniziato il: 22 marzo 2010
Terminato il: 30 marzo 2010

Le mie letture: The No.1 Ladies' Detective Agency, di Alexander McCall Smith (The No.1 Ladies Detective Agency, #1)

The No. 1 Ladies' Detective Agency (No. 1 Ladies' Detective Agency, #1)The No. 1 Ladies' Detective Agency di Alexander McCall Smith
My rating: 4 of 5 stars

Solo tre parole: una-fantastica-scoperta! Era da tanto tempo che questa serie ammiccava dagli scaffali delle librerie di tutta Milano, poi per mia fortuna ho scoperto che il primo episodio non è stato tradotto in italiano e mi sono decisa ad acquistarlo in inglese. Non ho mai fatto una scelta migliore! L'inglese con cui è scritto è semplice e si capisce davvero tutto perfettamente: è un ottimo esercizio per la lingua.

Il romanzo racconta la vita di Precious Ramotwe dall'infanzia alla decisione di diventare la prima detective donna del Botswana e le sue indagini. Non c'è nulla di macabro, truculento o particolarmente pieno di suspance: i casi che le vengono sottoposti sono, almeno in questo primo libro, piuttosto semplici e innocui, e infatti la bellezza di questo libro non sta nei casi specifici, ma nel modo di narrare: la descrizione del Botswana mi ha affascinata e le immagini evocate dalle descrizioni mi sono entrate dentro, il personaggio di Mma Ramotswe non può non conquistare nel suo modo acuto ma allo stesso tempo delicato di vedere la vita e in ogni caso nel libro sono trattati molti temi interessanti, uno dei quali è sicuramente la violenza sulle donne. Vi è poi la perdita di un figlio, il matrimonio, il rapporto tra genitori e figli, il ruolo della donna, ecc.

Adesso mi aspetta tutta la serie di libri perchè mi hanno davvero entusiasta!

Iniziato il: 14 marzo 2010
Terminato il: 21 marzo 2010

Le mie letture: La foresta dei pigmei, di Isabel Allende (Le avventure di Aquila e Giaguaro #3)

La foresta dei pigmeiLa foresta dei pigmei di Isabel Allende
My rating: 4 of 5 stars

Ultimo episodio delle avventure di Aquila e Giaguaro che, secondo me, si riprende perfettamente: mentre "Il Regno del Drago d'oro" mi aveva un po' delusa perchè assomigliava troppo a "La città delle Bestie", qui la storia è differente e anche le parti inverosimili vengono molto ridimensionate. Nadia e Alexander sono ancora più grandi e tra di loro inizia ad insinuarsi un sentimento diverso dall'amicizia; anche Kate Cold, la nonna di Alexandre, finalmente sembra essere diventata più fiduciosa nel nipote e soprattutto, diminuiscono notevolmente le volte in cui ripete l'odiosa frase: "non chiamarmi nonna" che, francamente, aveva un po' rotto!

Kate, Alexander, Nadia e due fotografi sfigati (ogni volta uno dei due rischia di restarci) si recano in Africa per un reportage e vengono coinvolti, dopo un’incidente aereo, nella ricerca di informazioni su dei missionari scomparsi in un villaggio dominato da tre figure che incutono terrore in tutte le popolazioni vicine: il re Kosongo, il comandante dell’esercito Mbembelè e lo stregone Sombe. Giunti sul posto si trovano di fronte ad una situazione difficile e pericolosa: i missionari sono stati uccisi, la popolazione locale è terrorizzata e i ragazzi vengono arruolati nell’esercito a forza, mentre i pigmei sono trattati come schiavi in quanto considerati non umani.

Mi è piaciuta molto l'idea di parlare di un argomento purtroppo ancora molto attuale come lo sfruttamento di alcune popolazioni (in questo caso africane) da parte di persone senza scrupoli che impongono un regime di terrore che non viene spezzato nonostante la differenza numerica tra oppressi e oppressori sia quasi sempre enorme. Devo dire la verità: ho iniziato a sospettare quella che si è rivelata la "sorpresa" finale quasi da subito, però questo non è per forza negativo, dato che mi è piaciuto come sono stati sviluppati sia l'inganno che lo smascheramento, anche se forse un maggiore approfondimento della storia dei cattivi e della sorte dei missionari scomparsi non avrebbe guastato.

Ho notato che in questi tre libri, in genere, sono i personaggi secondari a risultare i più interessanti: Angie è fantastica, ed anche il gruppo di guerrieri pigmei sono stati dipinti molto bene. Nel complesso consiglio questa saga, perché molto piacevole e leggera, ma, da quanto ho letto in diversi commenti, bisogna stare molto attenti a considerarla una cosa a parte rispetto a “La casa degli spiriti” o altri libri della Allende per non rischiare di rimanere delusi.

Iniziato il: 10 marzo 2010
Terminato il: 14 marzo 2010

Le mie letture: Il regno del drago d'oro, di Isabel Allende (Le avventure di Aquila e Giaguaro #2)

Il regno del drago d'oroIl regno del drago d'oro di Isabel Allende
My rating: 3 of 5 stars

Questa nuova avventura di Aquila e Giaguaro non è stata entusiasmante come la prima, soprattutto mi è mancata la suspance: ho notato infatti che il meccanismo della vicenda è stato esattamente lo stesso, il che però se nel primo libro, "La città delle bestie", era una sorpresa, qui è stato troppo prevedibile. 

Peccato perchè la storia è carina e i nuovi personaggi sono tutti pensati bene, compresi gli Jeti. Quello che invece non mi ha entusiasmata è stato il personaggio di Kate Cold, sempre uguale a sè stessa con l'atteggiamento finto-scorbutico nei confronti del nipote che non può chiamarla "nonna", mentre sia Alex che Nadia hanno avuto una notevole crescita, soprattutto il primo. Un altro aspetto un po' stonato è stata l'eccessiva presenza della magia, che mi ha dato l'impressione di venire a volte usata in modo un po' comodo, dato che non si riusciva ad inventare niente di meglio.

Piccola nota personale: ho letto molte recensioni su internet di persone che, avendo trovato il libro noioso e non avendoci visto la solita mano della Allende, hanno giustificato il tutto dicendo che, essendo un libro per ragazzi, può anche essere accettabile. Io credo, però, cha anche "Alice nel Paese delle Meraviglie" sia un libro per ragazzi, come anche "L'isola del Tesoro" o "Piccole Donne"...eppure non mi sembra che manchi la qualità in quei libri. Certo, il linguaggio è a volte più semplice e non ci sono violenze o situazioni particolarmente impressionanti, ma questo non vuol dire che siano scritti male o che le storie non siano appassionanti. Se un libro è una delusione, lo è indipendentemente dal fatto che sia per ragazzi o per adulti.

Iniziato il: 3 marzo 2010
Terminato il: 10 marzo 2010

Le mie letture: Favole, di Esopo

Favole di EsopoFavole di Esopo
My rating: 3 of 5 stars

Le più classiche delle favole sono le favole di Esopo, che attraverso storie di animali riflettono delle abitudini e dei comportamenti tipici umani che, guarda un po', riescono ad essere attuali anche nel 2010.

Sicuramente il significato di alcune è molto difficile da comprendere, mentre ho notato che altre sembrano, più che favole, delle specie di barzellette. Questa per esempio:

Un medico visitò l'ammalato.
- Che abbiamo?

- Ho sudato tanto; troppo ho sudato.

- Benone.

Tornò una seconda volta.

- Che c'è di nuovo?

- Ho sentito un gran freddo; non ho fatto che tremare.

- E' bene anche questo.

Alla terza visita l'ammalato si lamentava di essere stato colto dalla diarrea.

- Anche questo è bene - disse.

Giunse un parente a far vista.

- Come si va? - domanda.

- Eh... a forza di andar bene, me ne vado all'altro mondo.

A me ha fatto ridacchiare, soprattutto pensando a quanti secoli fa è stata scritta.

Iniziato il: 3 marzo 2010
Terminato il: 3 marzo 2010

Le mie letture: Tutta un'altra musica, di Nick Hornby

Tutta un'altra musicaTutta un'altra musica di Nick Hornby
My rating: 3 of 5 stars

Ogni volta che leggo un nuovo libro, la prima domanda che mi sorge (e ultimamente con un po' di irritazione) è sempre la stessa: ma perchè le case editrici danno sfogo alle loro più recondite fantasie quando si tratta di tradurre il titolo? Nel mio misero anno a mediazione linguistica ho almeno imparato che, quando non è possibile dare una traduzione letterale (e anche qui a volte non si capisce perchè titoli molto semplici vengano inspiegabilmente trasformati) si dovrebbe cercare di trasmettere lo stesso messaggio nel modo più efficace consentito dalla lingua in cui si traduce. Nel caso di questo libro mi sono chiesta perchè "Juliet, Naked", titolo non solo del libro, ma dell'album del protagonista, a causa del quale accadono tutte le vicende narrate e che viene nominato più volte all'interno del libro stesso (i lettori saprebbero quindi perfettamente di cosa si sta parlando), venga tradotto "Tutta un'altra musica". Perchè? Ci sarà un motivo per cui Nick Hornby ha voluto chiamarlo "Juliet, Naked", non credo che gli scrittori mettano a casaccio i titoli ai loro libri. Quindi perchè cambiare titolo, per quanto intraducibile? Si sarebbe capito perfettamente al secondo capitolo, non era necessario inventarsi un titolo nuovo! Ok, sono acida, ma non ne posso più!!!

A parte questo il libro mi ha abbastanza soddisfatta senza entusiasmarmi: come per Tracy Chevalier non avevo mai letto nulla di Hornby, quindi non posso fare paragoni del tipo "mi è piaciuto di più/di meno di...". La storia è sicuramente molto leggera e tendente alla "commedia romantica" cinematografica. In dvd quelle storie mi piacciono perchè mi intrattengono, rilassano e mi fanno sorridere, però nei libri cerco qualcosina di più, il che non significa che leggo solo libri impegnati, però mi piacciono le storie coinvolgenti e "Tutta un'altra musica" non c'è riuscito molto; mi sono sentita più un'osservatrice esterna dei fatti che non una "presenza" che ride o soffre insieme ai protagonisti.

Il personaggio che più ho apprezzato è stata Annie: mi ha intenerita la sua incapacità di liberarsi autonomamente da una relazione assolutamente "di routine", il suo desiderio di diventare madre spinto fino all'estremo. Quello che invece non ho proprio sopportato è stato Duncan, saccente fino al midollo (che nervoso quando critica la recensione di Annie, o sminuisce le osservazioni di Gina, assolutamete azzeccate, sul significato di una delle canzoni di Juliet).

Nonostante tutto, anche il personaggio di Tucker esce vincente dal romanzo, anche se non si può certo dire che sia un modello di virtù maschile: è codardo, egoista e non è in grado (o meglio, non ha nessuna voglia) di prendersi le proprie responsabilità. Però è simpatico, ha quello humor inglese che mi fa impazzire e spesso mi ha fatto ridacchiare tra me e me.

Un'aspetto positivo di "Tutta un'altra musica" è sicuramente stato il toccare un argomento che negli ultimi anni mi ha riguardata molto, sia direttamente che indirettamente, ovvero lo scorrere del tempo e il rendersi conto, a mano a mano che passano gli anni, di averne perso un sacco facendo o subendo scelte sbagliate, non avendo avuto subito il coraggio di cambiare direzione. Fortunatamente però, mettendola in proverbio, "finchè c'è vita c'è speranza" e finchè si vive, infatti, c'è sempre il tempo di darsi uno scossone e di buttarsi nel mondo con l'obiettivo di recuperare, almeno in parte, quello che si è perduto.

Iniziato il: 23 febbraio 2010
Terminato il: 2 marzo 2010

Film: Che fine hanno fatto i Morgan?

Titolo originale: Did you hear about the Morgans?
Regista: Marc Lawrence
Anno: 2010
Genere: Commedia
Cast: Hugh Grant (Paul Morgan), Sarah Jessica Parker (Meryl Morgan)

Visto il: 28 febbraio 2010
Valutazione: ★★★

Trama: Meryl e Paul Morgan sono separati, vivono a New York e sono due persone di successo: avvocato lui, agente immobiliare lei. Una sera, dopo essersi incontrati per una cena, i due assistono ad un omicidio ed entrano così nel programma protezione testimoni. L'FBI li spedisce per una settimana a Ray, nel Wyoming, un paesino sperduto senza negozi nè tecnologie, in attesa di trovare loro due destinazioni definitive separate. La convivenza forzata, però, li costringerà a riavvicinarsi.

Film leggero e assolutamente disimpegnato, ma molto carino: mi sono piaciuti i personaggi - nonostante non abbia una particolare simpatia per Sarah Jessica Parker - anche perchè adoro Hugh Grant con la sua faccia da schiaffi e lo humor inglese. E' una commedia romantica simpatica: la storia è carina, l'ambientazione del Wyoming è davvero molto bella e loro due sono una coppia divertente. Consigliato!!!

Film: AVATAR

Titolo originale: Avatar
Regista: James Cameron
Anno: 2010
Genere: Avventura
Cast: Sam Worthington (Jake Sully), Zoë Saldaña (Neytiri), Stephen Lang (Col. Miles Quaritch), Sigourney Weaver (Dr. Grace Augustine), Michelle Rodriguez (Trudy Chacón)

Visto il: 24 febbraio 2010
Valutazione: ★★★

Trama: Entriamo in questo mondo alieno attraverso gli occhi di Jake Sully, un ex Marine costretto a vivere sulla sedia a rotelle. Nonostante il suo corpo martoriato, Jake nel profondo è ancora un combattente. E' stato reclutato per viaggiare anni luce sino all'avamposto umano su Pandora, dove alcune società stanno estraendo un raro minerale che è la chiave per risolvere la crisi energetica sulla Terra. Poiché l'atmosfera di Pandora è tossica, è stato creato il Programma Avatar, in cui i "piloti" umani collegano le loro coscienze ad un avatar, un corpo organico controllato a distanza che può sopravvivere nell'atmosfera letale. Questi avatar sono degli ibridi geneticamente sviluppati dal DNA umano unito al DNA dei nativi di Pandora... i Na’vi. Rinato nel suo corpo di Avatar, Jake può camminare nuovamente. Gli viene affidata la missione di infiltrarsi tra i Na'vi che sono diventati l'ostacolo maggiore per l'estrazione del prezioso minerale. Ma una bellissima donna Na'vi, Neytiri, salva la vita a Jake, e questo cambia tutto.

Finalmente ce l'ho fatta: dopo più di un mese dall'uscita ho visto Avatar! Purtroppo non sono andata al cinema candida e pura, ma ne ho sentite talmente tante che mi ero già fatta un'idea prima dell'inizio.

Sicuramente il tempo è volato senza che me ne accorgessi, e questo è già molto positivo, gli effetti sono davvero spettacolari, i colori stratosferici e i Na'vi sono bellissimi, con questi occhi enormi e gialli e la pelle blu. Mi sono piaciute moltissimo le scene d'azione che sono un tripudio di effetti speciali e anche le scene di volo. Quello che invece mi ha lasciata un po' perplessa è stato il fatto che non ho provato quella suspance che porta a chiedersi «come finirà?». La storia, infatti, ricorda molto quella di Pocahontas (con un finale diverso, è vero, ma il concetto è quello) e il finale stesso risulta già chiaro dal minuto uno.

Al di là di queste osservazioni, che non tolgono al film il suo fascino ma ridimensionano secondo me l'entusiasmo, sono stata contenta di averlo visto. In ogni caso credo non si meriti assolutamente l'Oscar come miglior film, mentre approvo senza dubbio quelli per i "migliori effetti visivi" e "migliore scenografia".