My rating: 4 of 5 stars
Premessa: non sono in grado di parlare di questo libro senza fare spoiler, quindi la recensione che segue ne è piena. Però almeno non dico chi ha ammazzato il cane.
Diverso da quello che mi aspettavo: credevo di trovarmi davanti ad un libro che, nonostante il protagonista della storia fosse un bambino affetto da sindrome di Asperger, risultasse comunque abbastanza leggero, invece mi sono scontrata con una malattia di cui non sapevo assolutamente nulla e sulla quale voglio leggere altro. Sicuramente la parte che mi ha più colpita è stata tutta quella successiva alla scoperta del colpevole: il fatto che questo bambino riesca a controllare le sue paure per raggiungere la casa della madre in un'altra città e contemporaneamente la sua incapacità di cogliere la sostanziale differenza tra sua madre e suo padre, la prima che è scappata, il secondo che ha affrontato i problemi ed ha cresciuto, in mezzo a mille difficoltà, il proprio figlio.
Proprio i genitori di Christopher sono stati un grosso punto di riflessione: si può giudicare una madre che si rende conto di non essere in grado di affrontare la malattia del proprio figlio e decide di allontanarsi da lui? E il padre di Christopher ha davvero sbagliato a raccontare al figlio che la madre fosse morta, quando questo non corrisponde a verità? Non saprei dare una risposta a nessuna delle due domande, perchè ogni volta che provo a dire "si" o "no", mi viene in mente un "però" che smonta tutto il ragionamento e, in fin dei conti, credo che le uniche persone che possano dare un parere in merito siano coloro che hanno vissuto questa esperienza.
Ho trovato su wikipedia un breve elenco di libri sull'argomento, che mi piacerebbe leggere prima o poi e che lascio qui come spunto:
Il mondo, quello vero - Francisco Stork
La solitudine dei numeri primi - Paolo Giordano
Nato in un giorno azzurro - D. Tammet
Guardami negli occhi - John Elder Robinson
Proprio i genitori di Christopher sono stati un grosso punto di riflessione: si può giudicare una madre che si rende conto di non essere in grado di affrontare la malattia del proprio figlio e decide di allontanarsi da lui? E il padre di Christopher ha davvero sbagliato a raccontare al figlio che la madre fosse morta, quando questo non corrisponde a verità? Non saprei dare una risposta a nessuna delle due domande, perchè ogni volta che provo a dire "si" o "no", mi viene in mente un "però" che smonta tutto il ragionamento e, in fin dei conti, credo che le uniche persone che possano dare un parere in merito siano coloro che hanno vissuto questa esperienza.
Ho trovato su wikipedia un breve elenco di libri sull'argomento, che mi piacerebbe leggere prima o poi e che lascio qui come spunto:
Il mondo, quello vero - Francisco Stork
La solitudine dei numeri primi - Paolo Giordano
Nato in un giorno azzurro - D. Tammet
Guardami negli occhi - John Elder Robinson
Iniziato il: 26 maggio 2010
Terminato il: 31 maggio 2010
E' un libro potente, che scuote e disturba, ma che rapisce fino all'ultima pagina. Ho trovato importante potersi calare così nei panni di un altro con un modo di vedere il mondo così diverso dal nostro. Un abbraccio :)
RispondiEliminaE' vero, entrare nella testa di Christopher è davvero un'esperienza disorientante e trovo che il suo punto di vista, per quanto io non sia in grado di giudicarne la validità a livello medico, sia comunicato in modo estremamente efficace dall'autore.
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