Buongiorno e buon lunedì! Non preoccupatevi, non sono impazzita e il titolo del post non è la diretta conseguenza dei postumi di una mega-sbornia del weekend; sembrerà strano ma tutto ha un senso.
Da un paio di giorni cercavo un pretesto per parlarvi di una nuova iniziativa a cui io e il mio blog abbiamo aderito con grande entusiasmo: si tratta di
#sceglindipendente, hashtag lanciato da
Ilenia - una blogger e booktuber che vi consiglio vivamente di seguire per il suo entusiasmo, la sua ironia e la sua competenza nel parlare di libri - e la libreria
Le Notti Bianche di Vigevano per promuovere le case editrici indipendenti e le librerie indipendenti.
Così oggi, nel giorno in cui ricorre il 182° anniversario della nascita di Dmitrij Mendeleev, il chimico russo che inventò la tavola periodica degli elementi (ve l'avevo detto che tutto aveva un senso) colgo al volo l'occasione (grazie doodle di Google ^_^) e inauguro la mia adesione all'iniziativa parlandovi di un editore, e più precisamente di una collana che con la tavola periodica ha molto a che fare: si tratta della collana Elementi pubblicata dalla casa editrice Piano B edizioni. La collana si snoda attorno al tema degli elementi come costituenti base della materia e con lo stesso criterio sono selezionati i libri che ne fanno parte: si tratta di saggi o estratti scritti da grandi autori (filosofi, poeti, romanzieri, sociologi, ecc.) attorno a temi fondamentali per la nostra esistenza come la libertà, l'amicizia, l'amore, la religione, l'odio e la guerra, la morte e tanti altri. Ciascun libro è collegato ad un elemento, di conseguenza la collana si prospetta ricca ed interessante.
Per il momento i volumi usciti sono venticinque e sono uno più interessante dell'altro: si parte con Mark Twain e il libro "Libertà di stampa" in cui sono raccolti alcuni saggi dell'autore sul tema della libertà di pensiero e di opinione e si conclude con l'ultima pubblicazione, che è anche quella che io ho acquistato e ho attualmente in lettura, ovvero "Perché sono vegetariano" di Lev Tolstoij in cui vengono proposti degli estratti e alcune lettere che il grande romanziere russo ha scritto a proposito della sua scelta di diventare vegetariano e di cui vi parlerò a breve perché lo sto divorando con grande interesse.
I volumi hanno un costo che oscilla tra gli 8 e i 13 euro e sono davvero curati: il formato è piccolo, la grafica minimale, le copertine "tattili" perché zigrinate e sono tutti stampati su carta ecologica. E poi profumano un sacco... lo so, il discorso del profumo dei libri dopo un po' diventa una rottura snob, ma questi effettivamente hanno un ottimo odore, simile a quello che si sente nei negozi biologici, avete presente? Di materiali naturali... buono.
Qui di seguito vi lascio due o tre titoli tra quelli che più mi interessano ma vi invito ad andare a spulciare il
sito e la
pagina facebook della casa editrice perché offre un catalogo davvero molto interessante.
La filosofia dell'ombrello
R.L. Stevenson
Uno Stevenson che smette i panni del romanziere popolare per offrirci una divertente rappresentazione della vita e della società umana, colta nei suoi aspetti grandi e piccoli, ridicoli e importanti. Uno stile impeccabile in equilibrio tra il gusto e il paradosso e la provocazione linguistica.
Il credo dell'uomo libero
Bertrand Russel
La proposta “sovversiva” di Russell nella questione sociale, politica ed etica viene messa
in luce dai saggi proposti in tutta la sua portata assolutamente personale, originale e lucida
su quelli che sono i temi decisivi del XX secolo e del nostro tempo.
I temi della libertà individuale, dei limiti del singolo nei confronti dello Stato e della legge,
la visione della proprietà e della guerra, del denaro e dell’educazione dei giovani, sono i
temi centrali che vengono affrontati dai saggi brevi qui ripresentati, tratti da varie opere
e scritti tra i trenta e i quarant’anni, prima, durante e immediatamente dopo l’eccidio
inutile della Prima guerra mondiale, evento
che più di ogni altro contribuì alla maturazione filosofica e di saggista del filosofo gallese.
Sono una snob?
Virginia Woolf
Sono una snob? è una selezione di saggi in cui l’intellettuale londinese abbandona l’artificio romanzesco e ci lascia scrutare tra le pieghe della sua vita e della sua scrittura.
Accanto alla Virginia su cui si è sempre posto i riflettori, accanto alle sofferenze e alle difficoltà, emerge dai saggi di Sono una snob? la sua voglia di vivere e di testare l’esistenza con le sue armi più affilate: l’umorismo, la curiosità, l’intelligenza e la sensibilità. Una ricerca nel vissuto e nella scrittura per riuscire a fissare e a catturare sulla carta la fluidità e l’instabilità della vita, degli esseri umani e dei loro pensieri: un affronto al realismo da cui emerge chiara la personalità e l’originalità di una grande scrittrice.
Concludo questo post parlandovi di un'altra iniziativa legata alle pubblicazioni indipendenti ma in questo caso più verso le librerie: ho già condiviso su facebook sia articoli che la mia opinione in merito ma si sa,
repetita iuvant, e quindi vi parlo brevemente dell'IBC (
Italian Book Challenge), una sfida letteraria ideata per dare una spinta alle librerie indipendenti e invogliare i lettori a visitarle e ad acquistarvi tanti bei libri.
La sfida consiste nell'acquistare (e ovviamente leggere ma per il momento il regolamento si limita all'acquisto, anche se ho letto che lo stanno rivedendo) un certo numero di libri nel 2016 andando a scegliere da una lista di cinquanta categorie che ci verrà consegnata dal nostro libraio (indipendente ovviamente) di fiducia nel momento in cui daremo la nostra adesione. Alla fine dell'anno vi sarà un vincitore locale, ovvero chi ha acquistato più libri nella libreria di riferimento, e un vincitore nazionale che porteranno a casa dei premi libreschi. Attualmente c'è ancora molto da chiarire a livello di regolamento prima della partenza, che dovrebbe avvenire il 12 febbraio, ma personalmente trovo che sia un'iniziativa interessante: certo, io sono la prima che non acquisterà mai 50 libri nuovi in un anno, sia perché la maggior parte delle mie nuove entrate libresche provengono da librerie dell'usato, biblioteca e ultimamente Kobo store, sia perché ormai rischio di soffocare sotto la quantità di non letti che ho accumulato e di conseguenza la parola d'ordine per il mio 2016 è "smaltire", non certo comprare. In ogni caso credo che questo sia il segnale che finalmente le librerie indipendenti hanno capito che se vogliono sopravvivere devono ingegnarsi e devono puntare sugli elementi che sono la loro forza contro i colossi, ovvero il rapporto personale e la possibilità di far uscire i propri clienti dai percorsi letterari più commerciali, facendo scoprire nuovi autori e nuovi editori.
Quest'ultimo è anche l'obiettivo che mi pongo io attraverso #sceglindipendente: esplorare nuove strade, scoprire storie e autori e magari incuriosire e invogliare qualcun'altro a sperimentare letture meno conosciute ma altrettanto interessanti.