My rating: 2 of 5 stars
Ho letto questo libro quasi sempre sull'autobus che mi porta da casa all'ufficio e viceversa e credo di aver fatto la mia bella figura da scema ridacchiando da sola per buona parte del tempo. Nonostante questo, la mia impressione complessiva sul romanzo non è positiva come questa premessa farebbe sembrare.
Zia Mame non è la voce narrante del libro, ma ne è la protagonista indiscussa dal momento esatto in cui appare per la prima volta di fronte al suo terrorizzatissimo nipote Patrick in tenuta da geisha, all'interno di una casa in perfetto stile giapponese. Il suo carattere è chiarissimo da subito: è completamente pazza e talmente ricca da poterselo abbondantemente permettere, è eccentrica, energica, frizzante e molto, molto ingenua. Passa da un'idea balzana all'altra, è anticonformista, e molto colta. Nonostante l'obiettivo sia puntato costantemente su di lei che, esattamente come nella sua vita, riesce ad essere al centro dell'attenzione del lettore per tutto il libro, Patrick è una spalla perfetta, soprattutto nel momento in cui inizia a crescere e riesce a tenerle testa.
Devo ammettere che in alcuni momenti il comportamento di Mame mi ha dato piuttosto sui nervi: troppo ingenua e troppo svampita (a volte il dubbio che fosse davvero stupida si faceva strada prepotentemente), fossi stata in Patrick le avrei mollato due ceffoni per farla tornare in sè. Alla fine però, quella è la caratteristica che la rende un personaggio divertente e originale, ed è anche il motivo per cui tante persone trovano questo libro esilarante. Nel complesso è stata una lettura simpatica, ma l'insofferenza per la protagonista mi ha dominata troppe volte per poterlo definire davvero piacevole.
Iniziato il: 22 marzo 2010
Terminato il: 30 marzo 2010
Terminato il: 30 marzo 2010