Scambio con l'inglese

sfide: torniamo ragazzi, infinita, salva-comodino

Titolo originale: Das Austauschkind
Autore: Christine Nöstlinger
Anno di pubblicazione: 2001
Editore: Piemme
Pagine: 186

Iniziato il: 16 febbraio 2012
Terminato il: 16 febbraio 2012
Valutazione:★★★★
Mi chiamo Edward Mittermeier e all'inizio di questa storia ho tredici anni e una settimana. Alla fine della storia avrò tredici anni e sette settimane.
(incipit)


Trama
Ewald ha dodici anni e vive a Vienna. Si tratta del classico ragazzino ben educato, un po’ timido e timoroso di contrariare i genitori. La sorella Sybille, di quindici anni, invece, è più intraprendente, ribelle, estroversa e autonoma. Un giorno i genitori decidono di ospitare in casa per sei settimane un ragazzino inglese, per consentire al figlio di migliorare la propria pronuncia. Anziché il previsto Tom arriva però il fratello Jasper che, nel giro di pochi minuti, rivoluziona radicalmente la vita familiare.

Commento
Mi ero completamente dimenticata di avere in coda il commento su questo libro, che vergogna. Oltretutto non è nemmeno una lettura particolarmente impegnativa anche se, come tutti i libri della Nöstlinger, può rappresentare uno spunto di riflessione importante sulle tematiche pedagogiche. In particolare in Scambio con l'inglese ci viene raccontata la storia di una famiglia austriaca che decide di ospitare un ragazzo inglese per aiutare il figlio minore a migliorare la lingua; inaspettatamente, però, all'aeroporto non si presenta Tom, il ragazzo che aspettavano, bensì suo fratello, il problematico Jasper. Il ragazzo è completamente allo sbando, sporca la sua camera in modo indecente, non mangia insieme alla famiglia ma ruba di notte il cibo dal frigorifero, non spiccica una parola e puzza come un caprone. L'unica che sembra riuscire ad instaurare un rapporto con Jasper è Sybille, la sorella maggiore di Ewald, che aiuta la sua famiglia a comprendere il disagio di Jasper e ad aiutarlo. I temi della Nöstlinger sono sempre molto delicati ma la sua abilità sta proprio nel riuscire a raccontarli in modo semplice e naturale; mi rendo conto di quanto sia difficile affrontare certe situazioni, soprattutto in un'età difficile come quella dell'adolescenza.
In momenti del genere provo sempre una grande compassione per la mamma. Quando una persona che ti è così vicina è così totalmente incapace di capire le cose, ti senti davvero intenerire!

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