Lilli e lo sceriffo

sfide: salva-comodino, torniamo ragazzi, alfabeto

Titolo originale: Meine Mutter haut sogar Django in die Pfanne
Autore: Klaus-Peter Wolf
Anno di pubblicazione: 1993
Editore: Piemme
Pagine: 79

Iniziato il: 29 settembre 2011
Terminato il: 29 settembre 2011
Valutazione: ★★★

Johan aveva gambe lunghe e magre come stecchini per infilzare le patatine. Se ne stava momentaneamente appoggiato al chioschetto, mangiandosi un hotdog. Diceva di chiamarsi John. Little John. Oppure semplicemente: sceriffo. Aveva pochi amici. Uno come lui non aveva bisogno di amici. Stava benissimo da solo. Ma li c'era bisogno di gente come lui. Prima che quel povero paese finisse in rovina, lui avrebbe fatto qualcosa.
(incipit)
Questo raccontino, a mio parere, non è uno dei migliori della serie de "Il battello a vapore", che a volte regala invece delle piccole perle (tra i più recenti che ho letto, La rosa di San Giorgio), anche se l'ho trovato simpatico e di certo molto più adatto ad un pubblico di maschietti che non di femminucce, le quali generalmente non amano i cowboy (io, infatti, non li sopporto, a parte Terence Hill e Bud Spencer).

Il protagonista è Johan, un bambino dalla fervida fantasia, che non solo si diverte a giocare ai cowboy, ma è fermamente convinto di essere uno sceriffo. No, non è matto, è semplicemente un bambino che vuole rendersi utile nel paese in cui vive e trasforma questo suo bisogno in un gioco. Insieme al suo amico Michel, infatti, Johan fa la spesa per la mamma, aiuta il nonno in ospizio a mangiare il suo pranzo, raccoglie le cartacce per strada; nel frattempo racconta a Michel una storia in cui gli abitanti del paese si trasformano in personaggi di un'avventura western.

Raccontata così ammetto che non sia il massimo della vita, ma è invece simpatico vedere come la fantasia del bambino riesca a partorire una vicenda così estrosa e bizzarra.

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