
My rating: 4 of 5 stars
Il mio primo incontro con Tracy Chevalier è stato davvero una piacevole scoperta: "Strane Creature" racconta la vera storia di Mary Anning, la donna che scoprì i resti del primo ittiosauro dando così un'enorme contributo allo sviluppo delle teorie evoluzionistiche, e di Elizabeth Philpot, studiosa di pesci fossili. Tramite la sua penna la Chevalier riporta alla luce la storia di queste due figure femminili sicuramente atipiche per l'epoca: due donne sole, non particolarmente interessate al matrimonio o agli altri interessi più tipicamente femminili e che invece preferiscono trascorrere ore sulla spiaggia alla ricerca di fossili oppure chiuse nel loro studio a catalogare le loro scoperte.
Mary ed Elizabeth sono due personaggi affascinanti, che l'autrice ci permette di conoscere alternando le loro voci capitolo dopo capitolo e fornendoci così una visione a tutto tondo sulla storia e sui loro pensieri ed emozioni. Dal punto di vista narrativo, mi ha piacevolmente colpito il modo in cui le voci delle due donne siano estremamente caratteristiche e diverse l'una dall'altra, tanto da rendere chiarissimo quando sia l'una e quando l'altra a prendere la parola nella narrazione. L'ambientazione, poi, è molto curata e questo è forse in assoluto l'aspetto che ho più amato del romanzo, oltre naturalmente allo spazio che viene lasciato all'approfondimento delle scoperte scientifiche dell'epoca, alla descrizione dei fossili, degli strumenti e delle tecniche di lavoro della comunità scientifica dell'epoca.
La lettura non è stata per me del tutto esente da difetti: in alcuni momenti ho avuto la sensazione che i personaggi fossero un po' forzati in certi atteggiamenti, forzature che si manifestano principalmente in un'acutezza un po' anomala, che porta Elizabeth ad intuire in maniera sorprendentemente rapida la portata delle scoperte proprie e di Mary, senza nemmeno dover spendere tempo in ricerche e approfondimenti. Considerando che la scoperta dell'ittiosauro ha contribuito a rivoluzionare la concezione del mondo dell'epoca, facendo nascere l'idea che potesse essere esistito un periodo storico pre-umano, in cui a popolare la terra fossero creature ormai estinte e mettendo quindi in discussione la visione creazionista che era ritenuta da secoli l'unica vera e possibile (ponendo quindi anche le basi per le successive teorie evoluzionistiche), questa immediata intuizione di Elizabeth mi sembra difficilmente credibile e un po' sbrigativa.
Mary Anning |
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Elizabeth Philpot |
Nel complesso comunque il romanzo mi è piaciuto molto e nonostante non si possa certo dire che si tratti di un libro d'azione, l'ho trovato molto coinvolgente. Anzi, credo proprio che la linearità della trama e la sostanziale mancanza di colpi di scena abbiano contribuito a rendere il romanzo più realistico oltre ad evitare alcuni clichè che erano davvero lì dietro l'angolo.
Iniziato il: 18 febbraio 2010
Terminato il: 23 febbraio 2010
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