Titolo originale: The Evolution of Calpurnia Tate
Autore: Jaqueline Kelly
Anno di pubblicazione: 2011
Editore: Salani
Pagine: 288
Iniziato il: 21 ottobre 2011
Terminato il: 26 ottobre 2011
Valutazione: ★★★★
Quando un giovane naturalista intraprende lo studio di organismi a lui del tutto sconosciuti, la sua prima grande perplessità è quella di determinare quali siano le differenze che indicano una specie e quali una varietà, poiché egli non sa quale sia la quantità delle variazioni a cui il gruppo è soggetto...Trama:
(incipit)
Calpurnia Virginia Tate, unica figlia femmina in una numerosa famiglia texana di fine ottocento, è una ragazzina diversa dalle altre: non le interessa imparare a cucinare, a rammendare, a suonare il pianoforte e non desidera diventare una madre di famiglia. Calpurnia è una naturalista, e soli a undici anni il suo più grande interesse è osservare la natura che la circonda e scoprirne i segreti: perché le cavallette gialle sopravvivono meglio negli aridi territori texani rispetto a quelle verdi? E cosa succede quando un bruco diventa farfalla? Guidata dal nonno, Calpurnia si addentrerà nei misteri dell'evoluzione e della scienza, imparando anche a conoscere sé stessa e le proprie aspirazioni.
Commento:
La letteratura per ragazzi, la vera letteratura per ragazzi, ha spesso tra i suoi protagonisti bambini e bambine un po' speciali e diversi dagli altri; a volte perché hanno una famiglia particolare (o non l'hanno proprio), altre perché sono dotati di caratteristiche insolite per la loro età o per la loro condizione sociale. Calpurnia prende le distanze da quell'accozzaglia di streghe, dee, maghe e maghette che ultimamente invadono le pagine dei romanzi per ragazzi tentando di imitare il successo di pochi, e va ad unirsi alle schiere di questi protagonisti interessanti e originali che rimangono davvero impressi nella nostra memoria di lettori e che ci ricordano che anche la nostra vita quotidiana permette di vivere avventure straordinarie, se si è abbastanza curiosi per cercarle.
Lo stile del romanzo è piuttosto semplice e in alcuni punti del racconto mi è sembrato forse un po' semplicistico; non mi riferisco agli aspetti scientifici, che ho trovato estremamente chiari e adatti al pubblico di ragazzi a cui è rivolto il libro, quanto ad alcuni episodi della narrazione, soprattutto dialoghi, nei quali a volte mancava quel tocco, quella caratterizzazione che rende ogni parola detta assolutamente essenziale ai fini del racconto. Le solite recensioni esagerate e palesemente pubblicitarie l'hanno definita "la nuova Pippi Calzelunghe"; non è vero, non centra niente, soprattutto perchè l'autrice, pur essendo brava, non è Astrid Lindgren e non ha le stesse capacità. Questo non toglie che il libro sia davvero molto, molto carino e che valga sicuramente la pena di essere letto.
Essendo io un'appassionata di scienze naturali e amando follemente tutti i romanzi che parlano di animali e natura, ho seguito con entusiasmo le scoperte naturalistiche di Calpurnia e nonno Walter Tate e ho trovato un'ottima idea legare i diversi capitoli al libro che sta alla base del romanzo, ovvero L'origine delle specie di Charles Darwin: ogni capitolo, infatti, viene aperto da una citazione presa dal libro di Darwin, e ciò che viene narrato al suo interno è la dimostrazione pratica della frase di apertura. Oltre a parlare di evoluzione, il libro è anche un romanzo storico, perchè ci mostra uno spaccato della società texana alle soglie del 20° secolo, con tutte le sue innovazioni (il telefono, la coca-cola, l'automobile), i suoi cambiamenti e le sue tradizioni (soprattutto per quanto riguarda il ruolo della donna).
Infine, la copertina, che è meravigliosa, e mi è dispiaciuto tantissimo aver letto l'ebook (per ora ancora sul computer non avendo ancora un ebook reader) perchè non ho potuto godermela come è invece possibile fare con la versione cartacea.
Che cos’era di preciso un naturalista? Non lo sapevo, ma decisi che per il resto dell’estate lo sarei stata. Se significava soltanto scrivere ciò che vedevi intorno a te, potevo farlo.
Inoltre, ora che possedevo qualcosa per prendere appunti, vedevo cose che non avevo mai notato prima.
«Uh!» gridai balzando indietro, e per poco non feci cadere tutta l’apparecchiatura. «Eeehi» dissi sistemando il microscopio. Alzai lo sguardo su Nonno.
«Deduco che hai visto le tue prime creature microscopiche» commentò sorridendo. «Platone diceva che tutte le scienze nascono dallo stupore».
«Santo cielo» dissi, e guardai di nuovo attraverso la lente. Una cosa con molti peli sottili passò remigando ad alta velocità; un’altra cosa con la coda sferzante schizzò nel centro; una sfera spinata ruzzolante come una mazza ferrata medievale rotolò via; ombre delicate, fantasmagoriche, apparivano nel campo visivo e sparivano. Era caotico, era selvaggio, era... la cosa più straordinaria che avessi mai visto.
Non mi ero mai catalogata insieme alle altre ragazze. Io ero diversa; non appartenevo alla loro specie. Non avevo mai pensato che il mio futuro sarebbe stato come il loro. Ma in quel momento capii che non era vero, che ero esattamente come le altre ragazze. Era previsto che consegnassi la mia vita a una casa, un marito, dei figli. Ci si aspettava che abbandonassi i miei studi naturalistici, il mio Taccuino, il mio amato fiume. Era questo il perfido scopo di tutto il cucito e la cucina che cercavano di inculcarmi, delle tediose lezioni che avevo disdegnato ed evitato. Mi venne caldo, poi freddo dappertutto. In fondo la mia vita non era con la Pianta. La mia vita era il prezzo da pagare. Perché non l’avevo capito? Ero in trappola.
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