**SPOILER-POST!**
Date tappa: 21/11 - 11/12
Capitoli: 82-118
Discussione su anobii
Ed eccomi infine giunta all'ultima tappa. Si, perchè non sono riuscita a resistere e ho letto in un fiato le ultime 150 pagine rimaste.
Tragico, davvero. Meraviglioso e tragico: avevo la sensazione che Edmondo stesse andando troppo oltre e che mancasse poco perchè perdesse il controllo degli eventi, e così è stato; perchè nonostante l'apparenza, Edmondo è umano, e in quanto tale non è in grado di prevedere ogni cosa, anche se si sente inviato da Dio e dalla Provvidenza per punire i colpevoli. In realtà, quindi, la vendetta di Edmondo provoca molte vittime innocenti: prima Mercedes e Alberto, che dopo la vergogna piombata su Fernando e il suo suicidio lasciano tutto, compreso il nome Morcerf, e infine Edoardo, che pur essendo insopportabile e viziato, era comunque solo un bambino, sul quale non dovevano ricadere le colpe dei genitori. Quando finalmente Montecristo si rende conto di tutto ciò, egli vuole reagire a questo rimorso e vuole far svanire il dubbio che si è insinuato in lui di aver percorso la strada sbagliata: decide così di visitare la sua vecchia prigione, che ormai è diventata una specie di museo. Queste pagine sono molto commuoventi: Edmondo ripercorre passo dopo passo tutta l'esperienza della prigionia e alla fine riemerge dalla segreta del Castello d'If con la consapevolezza di aver agito nel giusto. Nonostante questo, Edmondo è davvero cambiato nel profondo e al bisogno di vendetta si è probabilmente sostituito un bisogno di pace per la sua anima, tanto che dopo aver raggiunto il suo ultimo nemico, Danglars, decide di non ucciderlo ma di perdonarlo.
Infine, una sola consolazione rimane a Dantès, ovvero l'essere riuscito a riunire Massimilano e Valentina e a donare almeno a loro la felicità. Le parole che Edmondo scrive a Morrel prima di partire per sempre con Haydee mostrano perfettamente che Dantès non sarà probabilmente mai più a posto con la propria coscienza: "Dite all'angelo che veglierà sulla vostra vita, Morrel, di pregare qualche volta per un uomo che, simile a Satana, per un momento si è creduto simile a Dio e ha riconosciuto, con tutta l'umiltà di un cristiano, che nelle mani di Dio soltanto sta il supremo potere e la infinita sapienza".
Montecristo impallidì a quell'orribile spettacolo, comprese che aveva oltrepassato i limiti della vendetta, comprese che non poteva più dire: "Dio è per me e con me". Si gettò con un sentimento d'angoscia inesprimibile sul corpo del bimbo, gli riaprì gli occhi, gli toccò il polso, e si lanciò con lui nella camera di Valentina, che chiuse a doppio giro.
«Gran città!» mormorò, chinando la testa e congiungendo le mani come pregando. «Non sono ancora sei mesi che ho oltrepassato le tue porte. Lo spirito della Provvidenza che credevo mi vi avesse condotto, ora me ne allontana trionfante. Il segreto della mia presenza fra le tue mura l'ho confidato soltanto a Dio, che solo ha potuto leggere nel mio cuore, solo sa che mi ritiro senza odio, né orgoglio, ma non senza dispiaceri, solo sa che non ho fatto uso né per me, né per vane cause, del potere di cui mi ha fornito. Oh gran città! Nel tuo seno palpitante ritrovai ciò che cercavo, minatore paziente, ho rimescolato le tue viscere per farne sortire il male, ora la mia opera è compiuta, quella che ho creduto mia missione è terminata, ora tu non puoi più offrirmi né gioie, né dolori: addio, Parigi! addio!»
«Sono quello che avete venduto, denunziato, disonorato; sono quello di cui avete prostituita la fidanzata; sono quello che avete calpestato per formare la vostra fortuna; sono quello al quale avete fatto morire il padre di fame... Vi avevo condannato a morire di fame, e invece vi perdono, perchè pure io ho bisogno di perdono: sono Edmondo Dantès!»
Oh, peccato, è già finito!!!
RispondiEliminaGrazie per avermi permesso di ripercorrere coi tuoi commenti l'emozione di questo fantastico romanzo! :D
Grazie a te che mi hai fatto compagnia commentando i miei commenti :D :D ih,ih... qui è tutto un commentare! Comunque mi è dispiaciuto tantissimo terminare questo romanzo, avrei voluto che durasse per sempre; nonostante ciò sono contenta di non aver seguito il ritmo del gruppo di lettura: se non mi fossi lasciata trascinare avrei sicuramente ripetuto l'esperienza dei contemporanei di Dumas, costretti ad attendere le nuove puntate per proseguire, ma forse non avrei provato tutto l'entusiasmo che invece mi ha colpita attraverso ogni pagina.
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