Titolo originale: Le Temple des millions d'années
Autore: Christian Jacq
Anno di pubblicazione: 1995
Editore: Mondadori
Pagine: 400
Iniziato il: 14 giugno 2011
Terminato il: 28 giugno 2011
Valutazione: ★★★★
Ramses era solo, attendeva un segno dall'invisibile.
Solo di fronte al deserto, all'immensità di un paesaggio brullo e arido, solo di fronte al proprio destino la cui chiave gli sfuggiva ancora.
(incipit)
Questa saga mi sta stregando: avevo iniziato il primo volume con un po' di scetticismo avendo letto su anobii delle recensioni non entusiaste e invece mi sono ricreduta. Meno male che ho imparato a non seguire i consigli altrui a proposito di libri e film: preferisco sbatterci la testa.
La dura vita di faraone ha inizio e gli intrighi del primo romanzo non sono nulla in confronto a quelli che vengono tessuti adesso: tradimenti da parte dei più vicini, complotti, tentati omicidii. Come giustamente gli aveva confidato suo padre, il faraone è completamente solo e non deve fidarsi nè delegare le decisioni a nessuno.
Contrariamente alle aspettative di tutti Ramses si dimostra, nei primi quattro anni del suo regno (quelli di cui si parla in questo volume), un faraone saggio e intelligente; la sua principale preoccupazione è rafforzare il ka della coppia reale (ovvero la forza vitale) e onorare il padre Sethi terminando la costruzione del tempio di Luxor ed erigendo la nuova capitale Pi-Ramses. Inoltre iniza in questo volume la costruzione del Ramesseum, ovvero la dimora millenaria del titolo.
La figura femminile centrale di questo romanzo non è più Iset, che viene relegata ad un ruolo minore, bensì Nefertari, la grande sposa reale [SPOILER]che si dimostra degna della sua carica[SPOILER]. Molto interessante anche la parte riguardante Mosé: il giovane è tormentato da conflitti interiori poichè, in quanto ebreo, rifiuta la religione politeista egizia e sostiene sempre più l'esistenza di un unico Dio. Tra tutti, comunque, il mio personaggio preferito è Ameni (anche se, se la gioca con Serramanna): mi fa tenerezza perchè in un corpo così fragile e delicato si nasconde un animo forte. Anche Setau è molto affascinante: la sua passione per i serpenti lo rende un personaggio enigmatico. [SPOILER]Purtroppo Asha sembra invece davvero essere un traditore: una parte di me, però, spera ancora che in realtà sia tutta una finzione per tenere d'occhio Shenar[SPOILER]. Per quanto riguarda il fratello maggiore del re, mentre nel primo volume lo ritenevo solo un inutile grassone invidioso, proseguendo con la lettura mi sto accorgendo che è un personaggio molto intrigante: è furbo e intelligente ed escogita mille modi per cercare di far cadere il fratello. Mi piace il fatto che proprio Shenar sia l'occasione per far nascere una venatura di "giallo" nel romanzo, in quanto molto del lavoro di Ameni e Serramanna consiste nel trovare l'origine di tutti i misteriosi intrighi che mettono a rischio la vita della famiglia reale.
Adesso non vedo l'ora di proseguire la lettura con l'episodio che si preannuncia già dal titolo come il primo il cui si parlerà di guerra: "La battaglia di Quadesh".
Horus sollevò la corona rossa del Basso Egitto, una specie di mortaio sormontato da una spirale, e la posò sulla testa di Ramses; poi Seth vi sovrappose la corona bianca dall'Alto Egitto, la cui forma ovale era dominata da un bulbo.
– Le due potenze sono legate per te – dichiarò Thot. – Tu governi e unisci la terra nera e la terra rossa, sei l'uomo del giunco del Sud e dell'ape del Nord, sei colui che rende verdi le due terre.
– Tu solo potrai avvicinare le due corone – rivelò Seth. – Il fulmine che esse contengono annienterà l'usurpatore.
Solo sul carro dorato, il Figlio della Luce imboccò la strada principale di Pi-Ramses in direzione del tempio di Amon. In pieno sole, egli apparve come l'astro i cui raggi davano alla luce la città. A fianco dei due cavalli bardati camminava il leone, a capo eretto, la criniera al vento.
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