Le mie letture: La Mappa del Destino, di Glenn Cooper

La mappa del destinoLa mappa del destino di Glenn Cooper
My rating: 3 of 5 stars

Périgord, Francia, 1899. Durante una passeggiata, due giovani turisti s'imbattono in un'enorme caverna e fanno una scoperta straordinaria. Entusiasti ed emozionati, si recano subito alla locanda del piccolo villaggio di Ruac per informare il proprietario e i clienti. Neanche il tempo di finire il racconto, e i due ragazzi vengono aggrediti e uccisi.
Périgord, oggi. Nel corso della sua lunga carriera di archeologo, Luc Simad non ha mai visto nulla del genere: un complesso di grotte interamente decorate con splendidi dipinti rupestri. E ancor più straordinaria è l'ultima caverna, la decima, dove sono raffigurate persino alcune piante, un soggetto inedito per l'arte preistorica. Ma ciò che sconcerta Simad è il fatto che quella caverna è stata trovata seguendo le indicazioni di un manoscritto del 1307, rinvenuto fortuitamente dopo che un incendio ha distrutto la biblioteca dell'abbazia benedettina di Ruac. Il testo è in gran parte cifrato, ma una cosa è certa: l'autore è un monaco che sostiene di avere duecentoventi anni. Determinato a scoprire il legame tra i disegni preistorici e l'enigmatico manoscritto rimasto nascosto per secoli, Simad dovrà però affrontare la crescente ostilità degli abitanti del paesino, pronti a tutto pur di fermarlo. Perché nessuno deve svelare il segreto della decima stanza: un segreto che ha attraversato la Storia, dall'epoca dei templari fino all'occupazione nazista durante la seconda guerra mondiale. Ma che affonda le sue radici a 30.000 anni fa.

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Questo è un periodo davvero fortunato in fatto di letture: continuo a trovarmi di fronte a libri coinvolgenti e che mi tengono sveglia la notte perchè proprio non riesco a chiuderli. Ieri sera ho letto 300 pagine tutte d'un fiato, terminando la lettura a mezzanotte e mezza con gli occhi brucianti, ma non riuscivo proprio a smettere.

La storia si sviluppa su tre livelli temporali: i nostri giorni, il medioevo e l'epoca preistorica. Lo spostamento tra i diversi periodi è strutturato in modo da non creare disorientamento nel lettore, che riesce sempre a riprendere le fila del racconto, aiutato anche dal fatto che i personaggi importanti non sono molti ed è semplice ricordarli. Ho apprezzato molto le descrizioni della caverna e delle opere, oltre alle parti ambientate nel medioevo e nella preistoria. La parte di storia abientata nei giorni nostri è sicuramente appassionante, ma ho notato che i personaggi non sono particolarmente approfonditi: Luc e Sara sono esattamente gli stessi dall'inizio alla fine del racconto e non subiscono particolari evoluzioni.

Fortunatamente il narratore non si ferma troppo sulle descrizioni cruente (lo splatter non è il mio genere, anche in ambito letterario) e l'inevitabile storia d'amore non occupa più spazio di quanto non fosse necessario: da questo punto di vista è tutto ben bilanciato e, nonostante dopo le prime 100 pagine si inizi già ad intuire come finirà il racconto, la lettura resta piacevole e coinvolgente. Insomma, è il libro perfetto per "staccare" e godersi un po' di avventura.

Purtroppo anche qui torna il problema del titolo. In Italia, ormai, i libri si intitolano più o meno tutti nello stesso, banale modo: parole come "segreto" e "destino" vengono infilate un po' ovunque, generalmente a casaccio. In questo caso la fortunella è "destino", affiancata ad un'altra di grande effetto, "mappa"... ma che originalità! Inutile dire che nessuna delle due centra qualcosa con il contenuto del romanzo, dove la famigerata mappa non è certo il centro del racconto (anzi, il termine comparirà non più di due volte in tutte le 400 pagine) e il destino "non c'azzecca" (come direbbe qualcuno) un fico secco. Ormai credo proprio che mi dovrò rassegnare e fingere che in italiano questo romanzo si chiami "La decima camera"...

Iniziato il: 23 maggio 2011
Terminato il: 25 maggio 2011 

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