Buona Epifania a tutti!! Cosa vi ha portato la Befana la scorsa notte? Oggi vi lascio la prima recensione dell'anno che riguarda un libro carino ma abbastanza deludente rispetto alle aspettative che mi ero creata: pensavo di trovare una piccola perla e invece mi sono dovuta ricredere.
Quando lui esce dal bagno lei è sveglia, appoggiata ai cuscini, e sta sfogliando i dépliant di viaggi che ha trovato sul comodino. Indossa una sua T-shirt e i lunghi capelli arruffati sono un chiaro richiamo alla notte precedente. L'uomo resta sulla porta ad assaporare il breve flashback, strofinandosi l'asciugamano sulla testa per asciugarsi i capelli.
(incipit)
(Me Before You)
di Jojo Moyes
Formato: Paperback, 481 pagine
Editore: Michael Joseph, 2012
Genere: Sentimentale
di Jojo Moyes
Formato: Paperback, 481 pagine
Editore: Michael Joseph, 2012
Genere: Sentimentale
Quando lui esce dal bagno lei è sveglia, appoggiata ai cuscini, e sta sfogliando i dépliant di viaggi che ha trovato sul comodino. Indossa una sua T-shirt e i lunghi capelli arruffati sono un chiaro richiamo alla notte precedente. L'uomo resta sulla porta ad assaporare il breve flashback, strofinandosi l'asciugamano sulla testa per asciugarsi i capelli.
(incipit)
✎ Il mio parere
Come scrivevo nell'introduzione sono partita davvero con le migliori intenzioni con questo romanzo nonostante fosse indiscutibilmente un "romance", genere che non amo particolarmente: la trama però mi aveva fatto pensare ad una storia profonda, che attraverso la situazione delicata che racconta (l'incontro tra una giovane donna che cerca una vita rassicurante e un uomo di successo bloccato su una sedia a rotelle a seguito di un gravissimo incidente che lo ha reso quasi del tutto paralizzato) mi avesse fatto provare tante emozioni diverse. Un po' alla "Pomodori Verdi Fritti" insomma.
Quella che ho trovato in "Io prima di te" (che ho indicato con il titolo in inglese perché durante la lettura ho alternato le due lingue, avendo l'italiano sul Kobo da leggere la sera e l'inglese in cartaceo che ho letto durante il giorno) è una storia molto piacevole, semplice e scorrevole che però non è riuscita ad emozionarmi. Credo che togliendo la trama potrei fare copia-incolla della recensione che avevo fatto a luglio su P.S. I Love You: sessanta pagine che, a causa della situazione tragica, sono per forza di cose più emozionanti (anche se nel romanzo della Ahern sono all'inizio e qui alla fine) e quattrocento in cui io personalmente sono rimasta completamente distaccata nel leggere una storia simpatica, scorrevole, in cui però non si va mai davvero fino in fondo; sembra banale ma, ad esempio, l'unico personaggio a cui non viene data voce è Will (tra l'altro come se fosse una beffa dell'autrice verso il suo protagonista maschile, visto che per tutto il romanzo si lamenta che le persone che lo circondano non si preoccupano di sapere cosa lui pensi o di cosa abbia bisogno realmente... la Moyes fa esattamente la stessa cosa). L'unico che attraverso il suo punto di vista avrebbe potuto davvero rendere il romanzo intenso e importante è anche l'unico a cui non viene dato spazio. Infatti oltre a Lou, che è la voce narrante principale, tutte le altre figure fondamentali hanno un capitolo a loro riservato; di solito sono poche pagine ma sia a Mr. Traynor che a Mrs. Traynor che a Nathan, l'infermiere, viene lasciato il proprio capitoletto privato in cui la vicenda viene narrata dal loro punto di vista. Will no. I suoi pensieri, le sue opinioni sono quasi sempre esposte da altri, se non in quelle rare volte in cui per qualche motivo ha uno sfogo e getta in faccia alla prima persona che si trova di fronte la propria frustrazione e la propria rabbia; Will è infatti estremamente riservato, tiene tutto dentro, e purtroppo la scelta di avere un narratore interno è gestita male perché non permette di avere accesso alle emozioni di tutti i personaggi, la cui descrizione rimane per forza di cose sempre legata alla sua esperienza diretta o indiretta. Giusto sul finale (le sessanta pagine di cui parlavo prima) Will finalmente si apre, ma ormai il romanzo è quasi terminato e per quanto esprima tutti i suoi sentimenti non c'è il tempo di interiorizzarli.
Faccio un altro paragone con il romanzo della Ahern (non riesco davvero a non metterli a confronto): se in "Io prima di te" il problema principale è una brutta gestione del narratore - che invece si sentiva meno in "PS I Love" in quanto la voce narrante era anche quella del personaggio più coinvolto emotivamente, e quindi mi permetteva di sentirmi coinvolta più facilmente - nel romanzo della Moyes non ho trovato quella fastidiosissima flessione verso la chick-lit che invece caratterizzava la seconda metà del libro della Ahern. Di questo sono stata davvero contenta perché ha reso la lettura sempre piacevole, senza personaggi inutilmente irritanti e senza situazioni inverosimili; certo, tutta la vicenda è molto cinematografica (e infatti uscirà a breve il film, non avevo dubbi) con le classiche situazioni da commedia romantica che nella vita vera non accadono mai, però queste sono inserite nella giusta quantità e senza troppe forzature, il che non mi ha infastidito.
Un altro appunto devo farlo verso due episodi che mi hanno lasciata un po' perplessa, più che altro perché li ho visti piuttosto inutili ai fini della trama e inseriti solo per creare un po' più di "dramma" (SPOILER: evidenziare per leggere). La prima è l'episodio dei giornalisti verso la fine del romanzo: tornata a casa dei genitori dopo il ritorno dalla vacanza conclusasi con la decisione di Will di farla finita comunque, improvvisamente i Clark si ritrovano assediati dalla stampa a cui è arrivata una soffiata, fatta - si scoprirà - da Patrick, che Will ha deciso di porre fine alla sua vita e che Lou è la sua ragazza. Questa scena è perfettamente inutile perché non ha alcuna conseguenza, né per la trama, né riguardo al rapporto tra i personaggi, né in nessun altro aspetto: che ci fosse o non ci fosse non sarebbe cambiato nulla e mi è sembrato un tentativo un po' "buttato lì" di far passare definitivamente Patrick dalla parte del torto, visto che fino a quel momento la sua unica colpa era stata quella di avere una passione diversa da quelle di Lou (portata a livelli un po' estremi ma che di certo non faceva di lui un personaggio negativo anzi, era comunque quello scaricato). Il secondo episodio è quello legato alla violenza subita da Lou durante l'adolescenza, anche questo totalmente inutile perché non ha avuto alcuna ripercussione su di lei se non verso la sua paura di entrare nel labirinto e l'aver cominciato a vestirsi come un clown; Louisa infatti attribuisce la causa della violenza al suo abbigliamento composto da minigonna e ballerine e all'aver dato troppa confidenza ai ragazzi che l'hanno poi violentata. Io personalmente immagino che la reazione più classica ad una situazione del genere sia quella di vestirsi in modo da non farsi notare; Louisa no, smette di portare la minigonna però va in giro con delle mise che la renderebbero individuabile a chilometri di distanza (come viene più volte sottolineato nel romanzo). Anche questa mi è sembrata quindi una forzatura per rendere il tutto ancora più drammatico.
Libro quindi molto leggero, a dispetto della trama, e un po' superficiale; è stato comunque piacevole leggerlo, soprattutto superata la metà, anche se sinceramente credo che lo dimenticherò abbastanza in fretta. Aspetto comunque la versione cinematografica che ritengo potrebbe essere meglio del romanzo.
♥ Questo libro fa per voi se... vi è piaciuto "P.S. I Love You" della Ahern e volete ritrovare le stesse sensazioni.
Come scrivevo nell'introduzione sono partita davvero con le migliori intenzioni con questo romanzo nonostante fosse indiscutibilmente un "romance", genere che non amo particolarmente: la trama però mi aveva fatto pensare ad una storia profonda, che attraverso la situazione delicata che racconta (l'incontro tra una giovane donna che cerca una vita rassicurante e un uomo di successo bloccato su una sedia a rotelle a seguito di un gravissimo incidente che lo ha reso quasi del tutto paralizzato) mi avesse fatto provare tante emozioni diverse. Un po' alla "Pomodori Verdi Fritti" insomma.
Quella che ho trovato in "Io prima di te" (che ho indicato con il titolo in inglese perché durante la lettura ho alternato le due lingue, avendo l'italiano sul Kobo da leggere la sera e l'inglese in cartaceo che ho letto durante il giorno) è una storia molto piacevole, semplice e scorrevole che però non è riuscita ad emozionarmi. Credo che togliendo la trama potrei fare copia-incolla della recensione che avevo fatto a luglio su P.S. I Love You: sessanta pagine che, a causa della situazione tragica, sono per forza di cose più emozionanti (anche se nel romanzo della Ahern sono all'inizio e qui alla fine) e quattrocento in cui io personalmente sono rimasta completamente distaccata nel leggere una storia simpatica, scorrevole, in cui però non si va mai davvero fino in fondo; sembra banale ma, ad esempio, l'unico personaggio a cui non viene data voce è Will (tra l'altro come se fosse una beffa dell'autrice verso il suo protagonista maschile, visto che per tutto il romanzo si lamenta che le persone che lo circondano non si preoccupano di sapere cosa lui pensi o di cosa abbia bisogno realmente... la Moyes fa esattamente la stessa cosa). L'unico che attraverso il suo punto di vista avrebbe potuto davvero rendere il romanzo intenso e importante è anche l'unico a cui non viene dato spazio. Infatti oltre a Lou, che è la voce narrante principale, tutte le altre figure fondamentali hanno un capitolo a loro riservato; di solito sono poche pagine ma sia a Mr. Traynor che a Mrs. Traynor che a Nathan, l'infermiere, viene lasciato il proprio capitoletto privato in cui la vicenda viene narrata dal loro punto di vista. Will no. I suoi pensieri, le sue opinioni sono quasi sempre esposte da altri, se non in quelle rare volte in cui per qualche motivo ha uno sfogo e getta in faccia alla prima persona che si trova di fronte la propria frustrazione e la propria rabbia; Will è infatti estremamente riservato, tiene tutto dentro, e purtroppo la scelta di avere un narratore interno è gestita male perché non permette di avere accesso alle emozioni di tutti i personaggi, la cui descrizione rimane per forza di cose sempre legata alla sua esperienza diretta o indiretta. Giusto sul finale (le sessanta pagine di cui parlavo prima) Will finalmente si apre, ma ormai il romanzo è quasi terminato e per quanto esprima tutti i suoi sentimenti non c'è il tempo di interiorizzarli.
Faccio un altro paragone con il romanzo della Ahern (non riesco davvero a non metterli a confronto): se in "Io prima di te" il problema principale è una brutta gestione del narratore - che invece si sentiva meno in "PS I Love" in quanto la voce narrante era anche quella del personaggio più coinvolto emotivamente, e quindi mi permetteva di sentirmi coinvolta più facilmente - nel romanzo della Moyes non ho trovato quella fastidiosissima flessione verso la chick-lit che invece caratterizzava la seconda metà del libro della Ahern. Di questo sono stata davvero contenta perché ha reso la lettura sempre piacevole, senza personaggi inutilmente irritanti e senza situazioni inverosimili; certo, tutta la vicenda è molto cinematografica (e infatti uscirà a breve il film, non avevo dubbi) con le classiche situazioni da commedia romantica che nella vita vera non accadono mai, però queste sono inserite nella giusta quantità e senza troppe forzature, il che non mi ha infastidito.
Un altro appunto devo farlo verso due episodi che mi hanno lasciata un po' perplessa, più che altro perché li ho visti piuttosto inutili ai fini della trama e inseriti solo per creare un po' più di "dramma" (SPOILER: evidenziare per leggere). La prima è l'episodio dei giornalisti verso la fine del romanzo: tornata a casa dei genitori dopo il ritorno dalla vacanza conclusasi con la decisione di Will di farla finita comunque, improvvisamente i Clark si ritrovano assediati dalla stampa a cui è arrivata una soffiata, fatta - si scoprirà - da Patrick, che Will ha deciso di porre fine alla sua vita e che Lou è la sua ragazza. Questa scena è perfettamente inutile perché non ha alcuna conseguenza, né per la trama, né riguardo al rapporto tra i personaggi, né in nessun altro aspetto: che ci fosse o non ci fosse non sarebbe cambiato nulla e mi è sembrato un tentativo un po' "buttato lì" di far passare definitivamente Patrick dalla parte del torto, visto che fino a quel momento la sua unica colpa era stata quella di avere una passione diversa da quelle di Lou (portata a livelli un po' estremi ma che di certo non faceva di lui un personaggio negativo anzi, era comunque quello scaricato). Il secondo episodio è quello legato alla violenza subita da Lou durante l'adolescenza, anche questo totalmente inutile perché non ha avuto alcuna ripercussione su di lei se non verso la sua paura di entrare nel labirinto e l'aver cominciato a vestirsi come un clown; Louisa infatti attribuisce la causa della violenza al suo abbigliamento composto da minigonna e ballerine e all'aver dato troppa confidenza ai ragazzi che l'hanno poi violentata. Io personalmente immagino che la reazione più classica ad una situazione del genere sia quella di vestirsi in modo da non farsi notare; Louisa no, smette di portare la minigonna però va in giro con delle mise che la renderebbero individuabile a chilometri di distanza (come viene più volte sottolineato nel romanzo). Anche questa mi è sembrata quindi una forzatura per rendere il tutto ancora più drammatico.
Libro quindi molto leggero, a dispetto della trama, e un po' superficiale; è stato comunque piacevole leggerlo, soprattutto superata la metà, anche se sinceramente credo che lo dimenticherò abbastanza in fretta. Aspetto comunque la versione cinematografica che ritengo potrebbe essere meglio del romanzo.
♥ Questo libro fa per voi se... vi è piaciuto "P.S. I Love You" della Ahern e volete ritrovare le stesse sensazioni.
Periodo di lettura: 23 dicembre 2015 - 03 gennaio 2016
Ambientazione: Inghilterra
La serie: #1 Io prima di te - #2 Io dopo di te
Opere derivate: nel 2016 uscirà il film
Ciao Simo presente per la tua prima recensione del 2016. Non ho letto il libro della Ahern, ma ho letto Io prima di te...ho amato tutto di questo libro, lo stile, i personaggi e come l'autrice sia riuscita a dare un tocco di ironia e dolcezza nonostante il tema tosto trattato e la scelta difficilissima di Will...incredibile come a distanza di due anni dalla sua lettura io riesca ancora ad assaporare l'atmosfera, la scorrevolezza, un nuovo amore che nasce e la malinconia a lettura ultimata. Complimenti, leggi anche in inglese! Io e il mio nipotino siamo in attesa di una befana tutta speciale :-)
RispondiEliminaPer me invece la scintilla non è proprio scattata, purtroppo! Secondo me se questo ti è piaciuto "PS I Love You" potrebbe riportarti alla mente le stesse sensazioni: come scrivevo nella recensione li ho trovati davvero molto simili (non come trama, ovviamente)!
EliminaStessa opinione, come già sai.. Will sarebbe stato l'unico personaggio in grado di rendere emozionante la storia, ma viene lasciato totalmente in disparte a favore di Lou, che non mi ha detto nulla. Ho apprezzato anche io la parte finale, ma come dici tu questo tipo di scene sono emozionanti "per forza di cose", quindi non è che abbia risollevato particolarmente il mio giudizio, mi ha semplicemente permesso di non bocciare il libro.
RispondiEliminaIdem! Il finale è stato il motivo per cui alla fine gli ho dato un 7: dopotutto si lascia leggere e, se lo si legge tutto in una volta e non in mille rate come ho fatto io, regala qualche giorno di intrattenimento.
EliminaSono anche io della tua opinione Simo! Anzi del secondo episodio del tuo mi ero scordata, ma ai tempi in cui lo lessi mi aveva proprio indispettito, che c'entrava???
RispondiEliminaPoco coinvolgente, ma apprezzo il finale controcorrente (tutti i lettori credo avrebbero preferito il lieto fine)
Si, è vero. Mi sono dimenticata di scrivere che ho apprezzato il finale inaspettato.
EliminaCondivido pure io Simo, l'ho letto l'anno scorso, devo dire che come te ho trovato la storia davvero bella, ma non mi sono sentita trasportata come avrei voluto visto il tema trattato, nonostante ho apprezzato la leggerezza e la scorrevolezza del linguaggio e dell'andamento narrativo.. Però a differenza tua ho amato P.S I love you (sia il libro che il film) ;)
RispondiEliminaIl film di PS. I love you l'ho adorato!! E infatti il libro è stato deludente perché secondo me il film è fatto meglio, specialmente i personaggi che nel film sono simpatici mentre nel libro li ho trovati un po' fastidiosi.
EliminaCiao Simo, devo ammettere che questa è la prima recensione negativa che leggo su questo romanzo! Della Moyes ho letto La ragazza che hai lasciato è mi è piaciuto molto...ora ho in lettura Una più uno... Rispetto il tuo giudizio, anzi ho apprezzato il paragone fatto con l' altra autrice! Una recensione diversa dal solito!
RispondiEliminaE' vero, è un libro che è stato apprezzato da tanti e infatti l'ho trovato una lettura piacevole, però per quanto mi riguarda è stato un po' troppo leggero per potermi davvero emozionare.
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