(Heart of Darkness)
di Joseph Conrad
Formato: Paperback, 294 pagine
Editore: Einaudi, 2005
Genere: Classico
Data prima pubblicazione: 1899
Lettura n.: 25/2015
Preso da: Biblioteca
Voto: 6/10
di Joseph Conrad
Formato: Paperback, 294 pagine
Editore: Einaudi, 2005
Genere: Classico
Data prima pubblicazione: 1899
Lettura n.: 25/2015
Preso da: Biblioteca
Voto: 6/10
Il Nellie, piccolo yacht da crociera, girò sull'ancora senza un fluttuar delle vele, e s'arrestò. La marea era alta, quasi del tutto cessato il vento, e poiché si scendeva, in favor di corrente, verso la foce, altro non rimaneva che fermarci e attendere il riflusso.
L'ultimo tratto del Tamigi che conduce al mare si stendeva innanzi a noi, come il principio di una sterminata via acquea. Laggiù al largo il mare e il cielo si saldavano insieme senza giuntura, e nello spazio luminoso le vele color di ruggine delle barche che salivano alla deriva portate dal flusso parevan ferme in rossi grappoli di tela foggiata a punte aguzze, tra un balenio di aste verniciate.
incipit
Commento
Per la prima volta nella mia vita sono rimasta delusa da un classico. Forse non sapevo esattamente cosa mi aspettasse e credevo di trovarmi di fronte ad un romanzo più di avventura e meno criptico, ma sono emersa dalla lettura con la sensazione che del romanzo non mi fosse rimasto nulla: come se non l'avessi letto.Non sono così presuntuosa da dire che questo libro sia brutto, perché non è così e sono cosciente di essere io quella "sbagliata" nel rapporto con questo romanzo perché non ero pronta e non sono riuscita a scavare abbastanza a fondo per cogliere il vero significato di ciò che stavo leggendo, al di là della trama.
Partiamo dai personaggi: il protagonista è un capitano che viene assegnato ad un battello che si trova in avaria e in fase di riparazione. La sua "missione" è quella di recuperare un personaggio di cui tutti parlano, Kurz, che sembra trovarsi in fin di vita nel cuore delle foreste del Congo. Detto così sembra l'avventura che pensavo di trovare, in realtà nel romanzo non accade nulla: ci sono tanti ragionamenti sull'Africa e sull'influsso che questa ha sui colonizzatori europei, ci sono tanti discorsi a proposito delle opinioni di Kurz di cui non ho assolutamente capito il ruolo (a volte viene descritto come uno sfruttatore invasato, altre è invece visto con ammirazione e adorazione) ma poi basta. Non c'è l'Africa in questo romanzo, sembra quasi che il protagonista sia in un set cinematografico che ricostruisce l'Africa ma non la riesce davvero a riprodurre. Il romanzo è interamente visto dal punto di vista dei colonizzatori, ma non nel senso che vuole giustificare il colonialismo, ma semplicemente che vede tutto con l'occhio dell'europeo, senza minimamente cercare di immedesimarsi con il luogo in cui si trova. Tutto questo da un certo punto di vista è anche interessante: è una testimonianza di come un europeo potesse percepire quel mondo così diverso e selvaggio; dall'altra parte è però poco accattivante, almeno per me. Paradossalmente credo che potrei preferire un Robinson Crusoe, razzista, che per lo meno si accorge che c'è qualcuno di diverso da lui, piuttosto che questo totale disinteresse per il popolo africano da parte di Marlow.
L'ambientazione è particolarmente suggestiva: la foresta, il fiume, gli immensi silenzi, questo senso di follia che pervade tutto il romanzo e che sembra sempre pronta ad agguantare con i suoi artigli i colonizzatori europei. Tutto comunica un senso di selvaggio e di primordiale, come se addentrandosi nelle profondità della foresta Marlow si inoltrasse sempre più in profondità nei primordi dell'umanità, fatti di istinti bestiali e di voracità senza limiti, tale a quella che prende i colonizzatori, Kurz per primo, che divorano avidamente le risorse di questo continente ricco di tesori.
Ho senza dubbio intenzione di rileggere "Cuore di tenebra" tra un po' di tempo, possibilmente facendo precedere la rilettura del romanzo da quella dell'introduzione, che questa volta avevo saltato e che invece probabilmente fornisce la chiave per interpretare l'opera. Il fatto poi che io possa capirla guidata da qualcuno che ne capisce più di me non cancella il fatto che questo libro, a differenza di tutti i grandi capolavori della letteratura che ho letto finora, non ha avuto per me alcun valore "emozionale", quindi dubito fortemente che potrò rivalutare più di tanto la mia opinione; in ogni caso voglio provarci.
Lettura: 16 marzo 2015 - 22 marzo 2015
Ambientazione: Congo, Inghilterra, Londra
Ciao! Anch'io ero rimasta delusa da questo libro...L'ambientazione è accattivante, ma non sono riuscita ad entrare pienamente nella storia...E pensare che avevo un ricordo molto bello di questo libro e di quando lo trattammo alle superiori...
RispondiEliminaMagari lo riprenderò in mano! =)
Stessa sensazione: ero totalmente "fuori" dalla storia, senza un minimo di coinvolgimento. Ed è davvero strano perché con i grandi classici è veramente difficile che mi capiti: anche se non ne colgo i dettagli "tecnici" percepisco sempre che quello che sto leggendo è in tutto e per tutto perfetto. Con questo non è successo...
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