Recensione: "L'amore bugiardo"

(Gone Girl)
di Gillian Flynn

Formato: Hardcover, 462 pagine
Editore: Rizzoli, 2014
Genere: Thriller
Data prima pubblicazione: 2012
Lettura n.: 31/2015
Preso da: Libreria


Voto: 8/10

Quando penso a mia moglie, penso sempre alla sua testa. Alla forma che ha, per cominciare. La prima volta che l'ho vista, è stata la sua nuca che ho notato, e nelle sue curve c'era qualcosa d'incantevole. Come un chicco di mais, duro e lucente, o un fossile nel greto di un fiume. La sua è quella che i vittoriani definirebbero una testa dalle proporzioni squisite, che lascia intuire la forma del cranio.
incipit
Commento
Questo libro è veramente malato e questo fatto mi ha colto di sorpresa perché non me lo sarei mai aspettato: ho iniziato la lettura con un pauroso livello di scetticismo convinta che fosse il classico best-seller tutto fumo e in più avevo provato ad ascoltare qualche capitolo dell'audiobook e mi aveva annoiato molto (e dopo aver letto l'edizione italiana so perché: non avevo capito un tubo). In realtà è effettivamente un romanzo di puro intrattenimento, nulla di particolarmente profondo o che tocchi la nostra parte emotiva, però è scritto bene: appassiona, è originale e soprattutto ha davvero dei colpi di scena (eventi letterari ormai praticamente estinti) pur non essendo un thriller nel vero senso del termine (ad esempio, di suspense praticamente non ce n'è, però è riuscito a tenermi incollata alle pagine).

Il romanzo è narrato alternando le voci di Amy e di Nick, i due protagonisti: questa è una scelta che io personalmente apprezzo sempre molto perché mi piace conoscere in modo diretto diversi personaggi e leggere i diversi punti di vista da cui può essere vissuta una vicenda. Inoltre trovo che renda la lettura molto più dinamica e credo che sia stata proprio questa caratteristica a permettere al romanzo di non annoiare pur non avendo un ritmo frenetico. Inoltre in questo caso ha contribuito moltissimo a creare una sensazione di totale spiazzamento a mano a mano che si prosegue con la lettura.

Il libro è diviso in tre parti e il bello è che ogni parte ha ribaltato completamente l'opinione che mi ero fatta grazia alla lettura di quella precedente. Mi spiego meglio: alla fine della prima parte ero convinta di trovarmi davanti alla classica coppia con i classici problemi comuni a tutte le coppie, dove entrambe le parti compiono degli errori, magari anche in buona fede o senza rendersi conto che il proprio comportamento ferisce l'altro, anche se comunque ero piuttosto convinta che Amy fosse per la maggior parte dalla parte della ragione (E mi sono anche dispiaciuta per lei, pazza psicopatica che non è altro!!!!), mentre Nick stesse tutto sommato dimostrando di essere abbastanza egoista ed infantile. Mi sono anche riconosciuta moltissimo in alcune dinamiche di incomprensione o di mancanza di dialogo all'interno della coppia. Poi ho iniziato la seconda parte e non potevo credere di essermi fatta fregare così bellamente! Infine la terza e ultima parte è davvero il tocco di classe: ho letto tanti commenti di lettori delusi dal finale del romanzo che invece io ho trovato perfetto! Spiazzante ma perfetto: se avesse avuto il finale banale e scontato che forse a tutti è venuto in mente sarebbe stato un romanzo sciapetto e insignificante, invece è proprio la conclusione a renderlo particolare. Ho chiuso il libro con una sensazione di oppressione tale da aver voglia di alzarmi dal letto e uscire all'aria aperta per realizzare che io non ero in trappola come Nick. Il quale comunque a me è sembrato non dico pazzo tanto quanto lei, ma sicuramente non del tutto normale: alla fine lui si sente quasi sollevato all'idea di essere obbligato a restare sempre con Amy e a non poterla lasciare.

L'unico difetto che ho trovato a questo libro sta nel fatto che, per renderlo più "ad effetto", è stato reso il tutto un po' poco verosimile, specialmente nella seconda metà del romanzo: la perfezione della vendetta di Amy, la sua capacità di prevedere ogni singola mossa di Nick e della polizia, il fatto che lo imprigioni totalmente in un ricatto che lui non riuscirà mai ad aggirare mi è sembrata un tantino esagerata e forzata, però è l'ingrediente fondamentale per creare la sensazione di impotenza che si prova durante la lettura.

Nel complesso comunque è un romanzo che a mio parere funziona: non è il capolavoro del secolo ma vale la pena leggerlo e per questo periodo estivo è l'ideale.


Lettura: 17 maggio 2015 - 20 maggio 2015
Ambientazione: North Carthage/Missouri/USA, Missouri/USA

4 commenti:

  1. Che bello scoprire di non essere l'unica ad averlo trovato noioso all'inizio! Pensa che io mi sono dovuta ricredere sul libro solo grazie al film, perchè, ahimè mi duole confessarlo, lo avevo abbandonato senza finirlo! Neanche a dirlo non appena avrò un po' di tempo voglio assolutamente riprenderlo perchè la storia l'ho trovata originale e interessante! :)

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    1. Io l'ho effettivamente divorato in pochi giorni! Il film non l'ho ancora visto ma l'ho comprato quindi prima o poi me lo guarderò perché sono curiosa di scoprire come abbiamo reso la trama che è parecchio arzigogolata e soprattutto nel romanzo si scopre principalmente attraverso i pensieri dei due protagonisti!

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  2. Ho da poco visto questo titolo in biblioteca ma non so perchè non l'ho preso, credo perchè non ero ancora pronta mentalmente ma credo che a breve lo farò..

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    1. A me "Sulla pelle" è piaciuto di più perché l'ho trovato più realistico, però sono molto simili dal punto di vista delle scelte narrative (in entrambi la Flynn si concentra più sugli aspetti psicologici che della suspence e mette in mostra dei personaggi che sono straordinariamente fuori di testa).

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