Autore: Carlo K. Bare
Anno di pubblicazione: 2009
Editore: Nuova Ipsia
Pagine: 312
Iniziato il: 12 marzo 2012
Terminato il: 19 marzo 2012
Valutazione:★★★★
Sarà la solitudine. Sarà la sconfinata distesa grigia e brulla, che è ormai la mia esistenza, a farmi ricordare la spensieratezza e l'allegria dei tempi in cui mi occupavo di efferati omicidi. A partire dal mio primo caso, in cui mi imbattei senza volerlo, illudendomi che fosse un inequivocabile segno di predestinazione a una carriera da detective.Trama
(incipit)
"La pietra filosofale era una medicina?"
"Non una semplice medicina, Paracelso ha dedicato buona parte della sua vita alla ricerca dell'agente più energetico che si potesse preparare, la Panacea Universale, un farmaco così potente da sconfiggere tutti i mali fino all'estremo di essi: la morte stessa!"
Ma alla morte violenta non c'è rimedio e il giovane poliziotto Lyssinum C.K.Bare si troverà suo malgrado a contrastare l'estrema delle malattie: l'omicidio.
Il detective, che accompagna la fidanzata a un corso di Omeopatia in un monastero, viene coinvolto in una serie di efferati delitti, aventi come filo conduttore proprio la "Terapia Dolce" e la soluzione nelle sue classificazioni. A contrastarlo, oltre ad uno spietato assassino, le proprie fobie e le proprie paure...
Commento
Un romanzo davvero molto piacevole. Non sono una grande esperta di gialli, ho iniziato da poco ad avvicinarmi al genere quindi non ho molti termini di paragone, però questo libro mi ha catturata: da pagina 200 in poi, soprattutto, non sono riuscita a staccarmici e, pur avendo individuato l'assassino prima che venisse rivelato, mi sono divertita moltissimo a cercare insieme al protagonista le prove ai miei sospetti. Trovo che l'autore sia stato molto bravo a rimescolare le carte in tavola, disseminando qua e là indizi con lo scopo di mandarci fuori pista (ad un certo punto ho anche ipotizzato che l'assassino potesse essere lo stesso protagonista) e mi ha affascinato con la cornice che ha creato tramite la sua indagine omeopatica; la quarta stellina, infatti, è interamente dovuta a questa idea originale ed estremamente interessante. Mi ha talmente incuriosito che cercherò di documentarmi un po' di più sulle pratiche omeopatiche, nonostante per ora mi senta piuttosto scettica. Finalmente, comunque, una catena di lettura alla quale mi ha fatto davvero piacere prendere parte, con un autore che sa scrivere, non crea discordanze né logiche, né sintattiche (dovrebbe essere scontato per una persona che pubblica un libro, ma purtroppo ho scoperto sulla mia pelle che non è così) e soprattutto è stato in grado di coinvolgermi moltissimo (io poi sono piuttosto fifona e mi basta un minimo di suspance per tendermi come corde di violino).
"Non una semplice medicina, Paracelso ha dedicato buona parte della sua vita alla ricerca dell'agente più energetico che si potesse preparare, la Panacea Universale, un farmaco così potente da sconfiggere tutti i mali fino all'estremo di essi: la morte stessa!"
Ma alla morte violenta non c'è rimedio e il giovane poliziotto Lyssinum C.K.Bare si troverà suo malgrado a contrastare l'estrema delle malattie: l'omicidio.
Il detective, che accompagna la fidanzata a un corso di Omeopatia in un monastero, viene coinvolto in una serie di efferati delitti, aventi come filo conduttore proprio la "Terapia Dolce" e la soluzione nelle sue classificazioni. A contrastarlo, oltre ad uno spietato assassino, le proprie fobie e le proprie paure...
Commento
Un romanzo davvero molto piacevole. Non sono una grande esperta di gialli, ho iniziato da poco ad avvicinarmi al genere quindi non ho molti termini di paragone, però questo libro mi ha catturata: da pagina 200 in poi, soprattutto, non sono riuscita a staccarmici e, pur avendo individuato l'assassino prima che venisse rivelato, mi sono divertita moltissimo a cercare insieme al protagonista le prove ai miei sospetti. Trovo che l'autore sia stato molto bravo a rimescolare le carte in tavola, disseminando qua e là indizi con lo scopo di mandarci fuori pista (ad un certo punto ho anche ipotizzato che l'assassino potesse essere lo stesso protagonista) e mi ha affascinato con la cornice che ha creato tramite la sua indagine omeopatica; la quarta stellina, infatti, è interamente dovuta a questa idea originale ed estremamente interessante. Mi ha talmente incuriosito che cercherò di documentarmi un po' di più sulle pratiche omeopatiche, nonostante per ora mi senta piuttosto scettica. Finalmente, comunque, una catena di lettura alla quale mi ha fatto davvero piacere prendere parte, con un autore che sa scrivere, non crea discordanze né logiche, né sintattiche (dovrebbe essere scontato per una persona che pubblica un libro, ma purtroppo ho scoperto sulla mia pelle che non è così) e soprattutto è stato in grado di coinvolgermi moltissimo (io poi sono piuttosto fifona e mi basta un minimo di suspance per tendermi come corde di violino).
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